65. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

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(25-07-2008) - LE GIORNATE DEGLI AUTORI - Venice Days 2008

2004 - 2008: LE GIORNATE DEGLI AUTORI COMPIONO CINQUE ANNI

Undici film da undici paesi diversi (Italia, Francia, Belgio, Gran Bretagna, Finlandia, Romania, Slovenia, Polonia, Repubblica Ceca, Argentina, Sri Lanka), fra cui undici anteprime mondiali, più due insoliti cine-ritratti. Undici distinte declinazioni del cinema d’autore. Undici risposte alle domande che ci ossessionano ormai da cinque anni. Esiste ancora uno spazio per un cinema “diverso”? Quali margini restano a chi si muove fuori dalle regole del mercato? Come conciliare la sacrosanta esigenza del dialogo con gli spettatori senza arrendersi all’omologazione dei gusti e del linguaggio?
Dal 2004 le Giornate degli Autori, nate all’insegna dell’indipendenza sul modello della Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, e dirette per la terza volta da Fabio Ferzetti, cercano attraverso il mondo le risposte più convincenti a questi e altri interrogativi. Ma ogni anno, inutile sottolinearlo, fa storia a sé.
Cinque sono stavolta i registi esordienti, e fra questi c’è un debuttante di lusso come Uberto Pasolini, produttore fra l’altro di "Full Monty", che passa alla regia con "Machan", storia vera e rocambolesca di un gruppo di cingalesi decisi a emigrare in Europa con qualsiasi mezzo, trattata con una leggerezza e uno humour che richiamano inevitabilmente il suo film più famoso.
Quattro le registe donne. Quattro pure i film provenienti dall’Europa centro-orientale, e questo non è certo un caso visti anche i temi ricorrenti nei film di quest’anno. Se nel 2007 le parole chiave erano guerra, conflitto, nomadismo, nel 2008 prevalgono i sentimenti, il dissidio interiore, la paura del tradimento. Un tradimento che può venire da fuori ma anche, ed è molto peggio, da dentro. O addirittura dal passato, come accade nel film polacco "Scratch" e nello sloveno "Landscape n. 2", che affrontano, sia pure con stili e linguaggi opposti, il tema delle colpe dei padri che ricadono sui figli. Mentre il romeno "Hooked", sorprendente commedia filosofica con tre soli protagonisti, e il cèco "The Country Teacher", partono dal mutamento dei costumi e della mentalità nelle nuove democrazie per intraprendere un percorso di grande libertà espressiva e morale.
Vale la pena anche sottolineare, e rivendicare, il profilo spiccatamente eurocentrico della selezione di quest’anno. Da tempo non ci capitava di vedere tanto buon cinema tutto insieme provenire dal Vecchio Continente. Buon segno: dietro queste storie di fuga, di crescita, di trasformazione, si indovinano le inquietudini di un’Europa sempre più insoddisfatta e problematica. Ed è curioso anche notare il ricorrere di punti di vista eccentrici e rivelatori. Forse oggi la partita decisiva non si gioca più tanto sul piano dello stile visivo (con la notevole eccezione del finlandese "The Visitor", inquieto e visionario) quanto su quello delle strategie narrative. E il cinema che rischia e sperimenta più che sul visibile lavora sul non detto, sulle zone d’ombra, sulla parte meno riconoscibile e controllabile delle nostre esistenze. È il caso del belga "Nowhere Man", felice ritorno di una autrice che avevamo un po’ perso di vista, Patrice Toye, alle prese con una emozionante variazione sul tema di Mattia Pascal. Ma anche il debutto della premiata regista teatrale e televisiva inglese Sallie Aprahamian, "Broken Lines", storie d’amore e di identità perdute e ritrovate, nasce da un soggetto scritto dai suoi protagonisti. E forse non è un caso, ancora una volta, se anche lo sceneggiatore e regista esordiente Stefano Tummolini, già aiuto di Ozpetek e Maurizio Ponzi, ha scritto insieme al suo primattore Antonio Merone "Un altro pianeta", sorprendente no-budget girato sulla spiaggia naturista di Capocotta.

  Cinema di personaggi, dunque, con curiosi scambi tra lavori lontanissimi per stile e temperatura di racconto (il protagonista di "The Country Teacher" e di "The Visitor" è lo stesso attore, il cèco Pavel Liska). Ma anche cinema che nasce e cresce sul set. In Una semana solos, seconda regia di Celina Murga, argentina scoperta proprio a Venezia dalla Settimana della Critica e ora scelta dalla fondazione Rolex per passare un anno al fianco di Martin Scorsese, un gruppo di bambini e di adolescenti lasciati soli per qualche giorno dai genitori nel loro ovattato quartiere residenziale, dà vita a una inquietante parodia della vita adulta, con tutti i suoi conformismi, le sue maschere, i suoi giochi di potere.
È uno dei tre film “ad altezza di bambino” della selezione 2008 con il finlandese "The Visitor" e il francese "Stella", toccante rievocazione autobiografica della crescita di una bambina nella Parigi popolare degli anni ‘70, fra conflitti di classe e primi segni di una futura vocazione d’artista. Ma nel toccante "Che saccio" crescono sotto i nostri occhi anche Filippo Pucillo e Francesco Casisa, i due giovanissimi attori – non attori siciliani di Emanuele Crialese, che da "Respiro" a "Nuovomondo" registra la loro insolita collaborazione in un film più vicino al diario intimo che al tradizionale “dietro le quinte”. Così come tutta da scoprire, per l’irridente bizzarria del metodo, è l’autoanalisi critica che Antonio Rezza e Flavia Mastrella compiono sul corpo del loro cinema con l’ausilio di critici e studiosi in "Il passato è il mio bastone".
Questi alcuni fra i fili che si intrecciano alle Giornate degli Autori nel 2008. Giornate che ancora una volta non prevedono concorsi per continuare ad essere un luogo di confronto, non di gara. In palio solo il Label Europa Cinemas, che garantirà al film prescelto la promozione e la permanenza sui 1710 schermi affiliati, nonché la stampa, per l’Italia, di almeno 5 copie del film offerta dalla Technicolor. Mentre le opere prime selezionate, come gli altri esordi presenti nelle varie sezioni della Mostra, concorreranno al "Premio Luigi De Laurentiis - Leone del Futuro" (vinto nelle ultime tre edizioni proprio da film delle Giornate: "13 - Tzàmeti" di Gela Babluani; "Khadak" di Peter Brosens e Jessica Woodworth, "La zona" di Rodrigo Plá).
Vanno invece a Matteo Garrone e a Paolo Sorrentino i due “premi alla creatività 2008“ che la Società Italiana Autori ed Editori, partner da sempre della nostra manifestazione, attribuisce dallo scorso anno alle personalità che meglio hanno valorizzato il cinema italiano nel mondo. Mentre la Sub-Ti, nostra partner storica, lancia un concorso per brevi cortometraggi ispirati ai temi dell’interculturalità e della traduzione volti a promuovere l’uso dei sottotitoli. I primi due vincitori verranno proiettati prima dei film delle Giornate a partire dal prossimo anno. Se sono ormai collaudati anche i luoghi delle Giornate, la Sala Perla, la Sala Volpi e il Palalido, la Villa degli Autori, a pochi passi dall’Hotel Excelsior, conferma la sua ambizione di essere un osservatorio privilegiato sul cinema indipendente. In programma incontri e tavole rotonde sul diritto d’autore e sul cinema e i New Media con rappresentanti di network e Internet provider. Con il “Club des 13”, associazione di cineasti francesi che in un agguerrito dossier ha passato al setaccio il tanto lodato sistema cinematografico transalpino, si affronterà il problema della sopravvivenza del cinema d’autore in Europa. Si farà poi il punto sul progetto “100 + 1. Cento film e un paese, l’Italia” discutendone col Sindacato Critici Cinematografici e con un campione dei destinatari “naturali” dell’iniziativa, i giovani di CinemAvvenire, l’associazione fondata nel 1992 su iniziativa di Gillo Pontecorvo.
Di cinema a low budget e di produzione televisiva si parlerà anche con il movimento dei Centoautori, ospite delle Giornate come Ring, che torna al Lido con “Al cuore del cinema - Scene madri a confronto”, incontri ad alto tasso di cinefilia con autori di tutte le sezioni della Mostra.

Una giornata speciale verrà dedicata al cinema della realtà da Doc.it, Apollo 11 e dal premio Solinas, che da quest’anno si apre anche alla scrittura dei documentari. Ma torna all’ordine del giorno anche l’Emergenza Cultura – Progetto per un Nuovo Umanesimo, lanciata dall’Anac in un convegno a Roma a marzo. Mentre l’Alleanza Mondiale degli Autori annuncerà la nascita di un gruppo di lavoro per elaborare una piattaforma europea sull’industria culturale in seno alla commissione esecutiva della Ue.
Promuovono le Giornate l’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) e gli Autori dell’API (Autori Produttori Indipendenti) in accordo con la Biennale di Venezia e con il supporto di BNL - BNP Paribas e del Ministero per i Beni e le Attività culturali, mentre la Regione Lazio rinnova il suo sostegno alle Giornate in nome del cinema di qualità e si confermano partner della manifestazione la Siae e Sub-Ti. In qualità di web partner sarà ancora al nostro fianco Cineuropa (www.cineuropa.org), che seguirà la rassegna con news quotidiane, focus sui film, interviste, dossier, trailer. Mentre l’appuntamento veneziano delle Giornate si conferma un’occasione per scambiare spazi ed esperienze con Cinecittà Holding.
A realizzare il progetto è l’Associazione Giornate degli Autori, appositamente costituita.
Presidente è Roberto Barzanti, vicepresidenti Emidio Greco e Francesco Maselli. Delegato generale è Fabio Ferzetti, affiancato ancora una volta dal prezioso lavoro di ricerca svolto da Sylvain Auzou e da un ristretto gruppo di consulenti internazionali: Chinlin Hsieh, Agnès-Catherine Poirier, Tadeusz Sobolewski e Adrian Wootton.
Anche quest’anno ci accompagneranno a vario titolo nell’avventura veneziana diverse Film Commission, Torino Piemonte, Roma e Lazio, Sicilia, Campania, Apulia. A sottolineare come le Giornate siano terreno d’incontro e di leale confronto fra istanze talvolta anche territorialmente lontane.
Sono inoltre previste la creazione di serate ed eventi alla Villa degli Autori a cura di I-Club e repliche dei film delle Giornate a Roma e a Milano in collaborazione con AGIS e ANEC con sottotitoli a cura della Sub-Ti. L’immagine e la grafica sono curate come sempre dallo studio Eu.Genia/Immagine & Strategia.
Si rinnova infine la preziosa collaborazione con il Dams di Bologna, che consente a un gruppo di studenti e di giovani professionisti di essere davvero protagonisti alla Mostra dando vita ad un tirocinio concreto e riconosciuto in sostegno alle molteplici attività delle Giornate degli Autori.

  Alla loro quinta edizione le Giornate degli autori propongono ancora una formula divenuta ormai parte integrante del calendario della Mostra. Il compito principale che ci siamo assegnati consiste nella proiezione e nella discussione di opere che riflettano lo stato del cinema oggi nel mondo. Il compito è molto ambizioso: i criteri che presiedono alla nostra selezione hanno per solo scopo offrire un panorama attendibile di un cinema indipendente, sperimentale, inquieto perché dedito all’esplorazione di esemplari vicende e drammatiche condizioni della multiforme contemporaneità. Il panorama che ne risulta non pretende certo di essere esaustivo, ma rappresentativo sì, attraverso mirati esempi, di quanto sta accadendo in un quadro globale, al di là di storici confini, fossero pure quelli di un’Europa sempre meno identificabile come area a sé e anche come soggetto politico – e culturale – forte. Ciò non toglie che anche quest’anno non intendiamo accordare un adeguato spazio, nel programma che si svolge nella nostra Villa, oltre ai consueti incontri con gli autori, i produttori e gli interpreti dei nostri film, a occasioni di utile confronto su temi di particolare attualità. Seccamente enunciati, potranno apparire ripetitivi, ma in realtà il discorso sul cinema è spinto a declinare le questioni che lo travagliano in termini sempre nuovi, sulla base di urgenze e sconvolgimenti imprevedibili. Per approntare efficaci risposte è necessario guardare come minimo alla scenario europeo. Lo faremo dibattendo uno dei pamphlet più vivaci e pertinenti,da poco apparso: quello preparato dal Club des 13, Le milieu n’est plus un pont mais une faille: che si occupa delle conseguenze delle trasformazioni subite dal sistema produttivo francese, da sempre punto di riferimento assai significativo. Non mancherà un convegno, promosso come di consueto dalla Siae, sulle prospettive del diritto d’autore e dei diritti correlati. La Commissione europea ha pubblicato al riguardo, nello scorso luglio, un Libro verde che costituisce la base per una nuova fase anche normativa, alla ricerca del problematico equilibrio tra rigorosa tutela della creatività e accresciuto desiderio di conoscenza (da non confondere con l’esaltazione della gratuità o di pratiche illecite). Il cinema – quale cinema – deve confrontarsi con coraggio con il variegato mondo dei new media, nella consapevolezza di nuovi rapporti da costruire, nuove opportunità da cogliere, nuovi formati da ideare. Tra dinamismo delle tecnologie e invenzione artistica si è instaurato un legame che invita a superare ogni consolante e nostalgico culto del passato. Proseguiremo così l’affollato e seguito dibattito avviato lo scorso anno. In Italia oggi tutte le questioni qui richiamate potranno dar luogo ad un nuovo slancio e ad un’incisiva legislazione se l’“emergenza cultura” nei suoi molteplici aspetti sarà davvero compresa per il peso strategico che riveste. Nessun provvedimento di per sé, neppure la tipologia più aggiornata di tax credit, riuscirà a far fronte alle necessità del cinema – e degli altri comparti delle industrie della cultura e della creatività – se non si muove da una coscienza diffusa e convinta delle sfide radicali oggi più che mai percepibili e esigenti. Le Giornate veneziane, avviate cinque anni or sono dall’Anac e dagli autori dell’Api vogliono essere luogo aperto ad ogni contributo che provenga da movimenti, gruppi, personalità in grado di aggiornare analisi e puntualizzare obiettivi. Da parte nostra la gratitudine a quanti – la Biennale in primo piano, istituzioni pubbliche e sponsor – sostengono il nostro lavoro si unisce all’augurio che una sempre più larga e plurale condivisione lo sottoponga a continua verifica e lo renda valido e fruttuoso.

Roberto Barzanti - Presidente
Citto Maselli e Emidio Greco - Vicepresidenti

LA SELEZIONE DEL 2008

BROKEN LINES di Sallie Aprahamian - Opera prima
Gran Bretagna - 112' - Prima mondiale - Produzione: Axiom Films

Un giovane ebreo di umili origini alla vigilia del matrimonio con una ragazza dei quartieri alti. Una barista con ambizioni musicali, fidanzata a un ex-pugile paralizzato e bisognoso di cure. Un incontro casuale quanto fatale che rimetterà in discussione le scelte di tutti e il loro rapporto con le radici, con le rispettive vocazioni artistiche, con i conflitti sepolti nel passato famigliare. Diretto da una notissima e pluripremiata regista teatrale e televisiva inglese, che ha ripreso un soggetto scritto dai suoi attori protagonisti, Doraly Rosa e Dan Fredenburgh, un emozionante viaggio attraverso l’amore, il senso etico e il conflitto, sullo sfondo di una Londra urbana e contemporanea, trasfigurata da una vicenda di passione e voyeurismo, contemplazione e sublimazione artistica.

VENKOVSKÝ UČITEL - A COUNTRY TEACHER di Bohdan Sláma
Rep.Ceca/Germania/Francia – 113’ – Prima internazionale – Vendite internazionali: Wild Bunch

Le vicissitudini di un giovane e brillante professore di città che si autoesilia in un paesino della campagna boema per sfuggire al ricordo di un amore finito male e alla propria omosessualità, ancora male accetta nella democratica Repubblica cèca. Un viaggio attraverso il pregiudizio e la tolleranza, che mette il giovane intellettuale venuto da Praga a confronto con le passioni immediate e dirette di un mondo del tutto diverso dal suo. “Forse l’omosessualità non è più criminalizzata come accadeva sotto il precedente regime totalitario“, dice il regista Bohdan Slama, “ma questo non significa che questa società sia maturata“. L’ultimo capitolo di una trilogia sulla ricerca dell’amore aperta da Wild Bees, tigre d’oro a Rotterdam, e proseguita con Something Like Happiness, premiato a San Sebastian per il miglior film e la miglior attrice.

UNA SEMANA SOLOS – A WEEK ALONE di Celina Murga – Opera seconda
Argentina – 110’ – Prima internazionale – Produzione: Tresmilmundos Cine

Teenager e bambini alla deriva in un quartiere dai confini ben delimitati, una specie di città in miniatura: case con giardini, una scuola, una sala da ballo, una piscina. In un alternarsi di ozio e noia, senza madri e padri nelle vicinanze, un gruppo di ragazzi, “orfani” per una settimana, sono liberi di circolare e di imporre il loro ordine caotico, nell'agio di una prigione di lusso, dalla quale nessuno prova mai a fuggire. Neanche quando fra di loro arriva un ragazzo appartenente a un altro mondo. “Un ritratto della nuova borghesia argentina osservata attraverso il punto di vista dei ragazzi”, interpretato da un gruppo di attori fra i 7 e i 14 anni di età, firmato da una delle regista di punta della “nuova onda” di Buenos Aires.

POKRAJINA ŠT.2 - LANDSCAPE NO.2 di Vinko Möderndorfer – Opera seconda
Slovenia/Serbia-Montenegro – 90’ – Prima mondiale – Vendite internazionali: Wide Management
Due ladruncoli che rubano per caso un documento che scotta. Uno spietato killer dei servizi segreti. Il “passato che non passa” delle fosse comuni in cui alla fine della seconda guerra mondiale furono gettati a migliaia i collaborazionisti, prima benedetti dalla Chiesa, poi uccisi senza processo dai vincitori con un colpo alla nuca. Passato e presente, orrore e consumismo, il peso della Storia e le “colpe” di una generazione ammalata di amnesia, in un thriller incalzante che mescolando documenti d’archivio, scene erotiche e momenti quasi horror, inchioda lo spettatore alla poltrona dalla prima all’ultima scena. E richiama alla coscienza altre fosse comuni, altri crimini di guerra, altre tragedie (e relative manipolazioni politiche) con cui non solo la ex-Jugoslavia ma l’Europa intera non ha mai fatto i conti fino in fondo. Da un affermato regista-scrittore, tradotto anche in Italia (Luogo numero 2. Storia di un assassinio, edizioni Mesogea), già alle Giornate degli Autori nel 2004 con Predmestje – Suburbs.

MACHAN di Uberto Pasolini – Opera prima
Italia/Germania/Sri Lanka – 110’ – Prima mondiale – Contatti e ufficio stampa: Mikado

Il barista Manoj è affranto perché il suo sogno di vivere e lavorare in Occidente continua a essergli negato, mentre l’amico di una vita Stanley, venditore ambulante di frutta, non ce la fa più a tirare avanti, oberato da pesantissimi debiti, impegnato con due zie pazze e un fratello minore che sta imboccando la strada del crimine. Con il morale a terra, i due scoprono per caso la possibilità di partecipare a un torneo di pallamano in Baviera. E anche se non hanno la più pallida idea di cosa sia la pallamano, inviano una scheda di ammissione. Ben presto un variegato mix di amici e colleghi, creditori e poliziotti, allargheranno le fila dell’improbabile Nazionale di pallamano dello Sri Lanka. Da una storia vera, l’esordio in chiave di commedia del produttore di Full Monty e Palookaville.

MUUKALAINEN - THE VISITOR di Jukka-Pekka Valkeapää – Opera prima
Finlandia/Gran Bretagna/Germania /Estonia – 104’ – Prima mondiale – Vendite internazionali: Wild bunch

Un ragazzo vive con sua madre in una fattoria circondata dalla foresta nella parte più remota e selvaggia della Finlandia. In mezzo a tanta natura e solitudine, l'unico compagno è un cavallo selvatico chiuso in una stalla. Di tanto in tanto, il giovane fa visita in prigione a suo padre – un uomo molto violento. La loro vita semplice viene sconvolta un giorno all'apparire di uno straniero che ha con sé un messaggio del padre e un proiettile nel fianco. Pur riluttanti, madre e figlio gli offrono ospitalità… Il tuffo in un mondo brutale e misterioso, esplorato con allucinata inventiva e un occhio di riguardo per la lezione di Tarkovskij, da uno dei cinque esordienti selezionati quest’anno alle Giornate.

NOWHERE MAN di Patrice Toye
Belgio/Olanda/Norvegia/Lussemburgo – 96’ – Prima mondiale – Vendite internazionali: Funny Balloons

Tomas ha una quarantina d’anni e tutto ciò che un uomo potrebbe desiderare: una moglie graziosa, una carriera invidiabile, una esistenza ordinata e protetta. Dunque non ne può più, e alla prima occasione scompare senza lasciare traccia per “rinascere” in un’isola lontana. Salvo scoprire, novello Mattia Pascal, che la vita agognata è lontana dai suoi sogni e che a qualsiasi latitudine il mondo è un luogo beffardo e crudele. Ma a suo modo istruttivo. Sostenuta in sede di scrittura dal Sundance Film Festival “una ricognizione della fragilità umana” condotta con accenti ora sarcastici ora pietosi e una capacità non comune di abolire il confine tra esterno e interno, mente e paesaggio. Dall’autrice di Rosie, il diavolo nella mente, sulla scorta di Antonioni, con una vena di irridente e nerissimo humour fiammingo.

RYSA – SCRATCH di Michał Rosa
Polonia – 89’ – Prima mondiale – Distribuzione: Film Polski

Joanna, una sessantina d’anni, insegna biologia alla prestigiosa Università di Cracovia. Minuta ma piena di energia, si fida degli altri. Jan è un matematico, il sostegno della famiglia, serio, altruista, fine oratore e intellettuale. Insieme formano una coppia felice. Una relazione con alti e bassi, vissuta nel sostegno e rispetto reciproco, con la stima di tutti. Improvvisamente qualcosa getta un’ombra sul loro rapporto, qualcosa che risale a un’epoca precedente al loro incontro – un graffio su una superficie luccicante. Forse il futuro marito le fu messo accanto, da giovane, per spiare suo padre, uomo politico in vista della generazione d’anteguerra. Forse la sua intera vita è stata una menzogna. Forse. Ma intanto, come la risacca di una mareggiata, questa specie di peccato originale si abbatte sulla loro unione. “Questa storia è come una tragedia greca – richiede semplicità. Vivo con i miei personaggi per un anno intero, da una primavera a quella successiva; loro hanno il tempo di spiegarsi e di difendere la propria reputazione. E ancora una cosa: do loro una possibilità di non perdonare, perché il perdono non è obbligatorio”.

STELLA di Sylvie Verheyde
Francia – 102’ – Prima mondiale – Vendite internazionali: Films Distribution

Un anno nella vita di una ragazzina di prima media anni nella Parigi del 1977. La casa e la scuola. Il bar gestito dai genitori e i suoi compagni di classe, più borghesi di lei. Le canzoni dell’epoca e i libri che Stella scopre a casa della sua sola vera amica, figlia di esuli argentini. Quei libri grazie a cui poco a poco entrerà in un’altra dimensione, troverà le parole, e attraverso le parole i sentimenti che la attraversano con violenza ma che non sempre riconosce. Dai ricordi d’infanzia dell’autrice, un “I quattrocento colpi” al femminile che evita le trappole e le lusinghe del genere autobiografico per scavare nelle pieghe più intime del passaggio all’adolescenza con una grazie e insieme una esattezza, talvolta una durezza, davvero non comuni.

PESCUIT SPORTIV – HOOKED di Adrian Sitaru – Opera prima
Romania/Francia – 80’ – Prima mondiale – Vendite internazionali: Rezo Films

Una coppia di amanti in crisi, una lite che comincia a piedi e prosegue in auto, una prostituta che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma in realtà ha molte frecce al suo arco… E uno dei film più sorprendenti dell’anno, tutto girato “in soggettiva” (una soggettiva talvolta ingannevole, visto che si alternano i punti di vista dei diversi personaggi). Una specie di commedia filosofica con tre soli protagonisti che echeggia alla lontana il primissimo Polanski, ma con un gusto dell’assurdo e del paradosso che dà un retrogusto speciale a questo insolito “dejeuner sur l’herbe” firmato da un regista premiato a Locarno 2007 con il Pardino d’oro per il miglior corto.

UN ALTRO PIANETA di Stefano Tummolini – Opera prima
Italia – 81’ – Prima mondiale – Vendite internazionali: Ripley’s Film

Come in un impossibile incrocio fra Emmer e Rohmer, una giornata al mare sulla spiaggia di Capocotta, mèta abituale di gay e naturisti, e teatro dello strano incontro fra un bagnante solitario e un gruppetto di donne in cerca di compagnia. Fra chiacchiere e confidenze, bugie e mezze verità, comportamenti espliciti e sentimenti contorti, alla fine della giornata nulla sarà come prima. L’esordio-scommessa di Stefano Tummolini, sceneggiatore e collaboratore di Ponzi e Ozpetek, qui co-autore dello script con il protagonista Antonio Merone. Un autentico no budget dalla travagliata gestazione produttiva che getta una luce schietta e insieme affettuosa su un mondo molto meno “a parte” di quanto non si creda.

RITRATTI: CHE SACCIO di Camille d’Arcimoles
Italia – 49’ – Prima mondiale – Produzione: NOW s.r.l.

Emanuele Crialese e i suoi due giovanissimi attori-non attori siciliani, Francesco Casisa e Filippo Pucillo, in un film girato dalla compagna del regista che è al tempo stesso album di famiglia, diario di lavorazione, dietro le quinte, testimonianza antropologica. Cinque anni insieme, dai tempi di Respiro, 2001, a Nuovomondo, 2006. Cinque anni di lavoro e di crescita. Un affettuoso doppio ritratto che è un documento prezioso per capire il metodo di lavoro di Crialese. Ma soprattutto una prova toccante dell’amore incondizionato che lega un artista ai suoi personaggi.

RITRATTI: IL PASSATO E’ IL MIO BASTONE di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
Italia – 43’ – Prima mondiale – Produzione: Rezzamastrella e Kiwido

“Siamo partiti per realizzare un extra da inserire nel primo dvd che ci riguarda, e cioè una raccolta di cortometraggi in bianco e nero da noi girati tra il 1990 e il 1997. Poi l’extra si è trasformato a nostra insaputa in documento. Oltre la fisicità che ci appartiene, emerge quella dei critici che si sono gentilmente prestati al gioco. Gli interpellati entrano in sintonia con il materiale di archivio e diventano personaggi in un crescendo che chiarisce a noi stessi la posizione completamente aleatoria che ci imponiamo e cioè vivere in funzione della trasformazione, persi nell’immagine dell’immaginario. Abbiamo amalgamato gli interventi dei critici con frammenti di fuori scena dei set del passato. In quel passato gli intervistati vedevano i nostri primi lavori: ora ce li raccontano. E noi li abbiamo ritratti”.

I FILM DELLO SCORSO ANNO

La selezione dei film della quarta edizione delle Giornate degli Autori, alcuni dei premi vinti fino ad oggi e presenza in festival successivi:

ANDALUCIA di Alain Gomis
Bayard d’Or per il miglior attore al Festival di Namur. In concorso anche al Festival Cinemed di Montpellier, al Festival del cinema mediterraneo di Tetuan, al Festival Internazionale del Cinema Indipendente di Buenos Aires.

CARGO 200 di Alexey Balabanov
Premio per la miglior regia al Festival di Gijon, KNF Award al Festival Internazionale di Rotterdam. In concorso al Telluride Film Festival, al Festival di Amburgo, alle Black Nights di Tallin, al Jameson International Film Festival di Dublino. Selezionato anche a Cleveland, Los Angeles, Linz e numerosi altri festival.

CONTINENTAL, UN FILM SANS FUSIL di Stéphane Lafleur
Premio per la migliore opera prima canadese al Festival di Toronto. Bayard d’Oro per il miglior film al Festival di Namur. Selezionato in concorso al Festival di Denver e al Festival di Syracuse.

FREISCHWIMMER - HEAD UNDER WATER di Andreas Kleinert

NON PENSARCI di Gianni Zanasi
Premio Arca Cinema Giovani per il miglior film italiano presentato a Venezia. Premio Francesco Pasinetti per il miglior film italiano e premio Fedic alla Mostra del Cinema di Venezia. Premio Sergio Leone al Festival di Annecy. Premio del pubblico al Festival di Villerupt. Selezionato anche dal Festival di Montpellier.

LA PLUIE DES PRUNES - PLUM RAIN di Frédéric Fisbach
Réflet d’Or miglior film al Festival Genève Cinéma Tout Ecran.

LE RAGIONI DELL’ARAGOSTA di Sabina Guzzanti
Premio Brian a Venezia.

SOUS LES BOMBES di Philippe Aractingi
Premio Arca Cinema Giovani, Miglior film “Altre Visioni” e Premio Eiuc Human Rights Film Award alla Mostra del Cinema di Venezia. Premio della Giuria Junior al Festival di Namur. Premio della critica e premio NETPAC al Festival di Antalya. Gold Muhr e premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Dubai. Premio del pubblico al Festival di Luchon. Selezionato anche ai Festival di Montpellier, Dublino e Stoccolma.

SPEED OF LIFE di Ed Radtke
Premio Queer Lion Award 2007.

SZTUCZKI - TRICKS di Andrzej Jakimowski
Label Europa Cinemas Giornate degli Autori 2007 e premio Lanterna Magica alla Mostra del Cinema di Venezia. Great Prize. Golden Lion per il miglior film, la miglior produzione e la miglior fotografia e premio della critica al Poland Film Festival di Gdynia. Premio speciale della giuria al Festival Internazionale del cinema di San Paulo. Premio miglior attore (Damian Ul) al Tokyo Film Festival. Human Values Award al Thessaloniki Film Festival. Premio FIPRESCI al Festival Internazionale del cinema di Bratislava. Il Golden Prometheus per il miglior film e il Parjanov Award a Tblisi IFF.

  UN BAISER, S’IL VOUS PLAÎT! di Emmanuel Mouret
In concorso, tra gli altri, ai Festival di Budapest e di Seattle.

VALZER di Salvatore Maira
A Venezia, menzione speciale come miglior film e Premio Pasinetti per la miglior attrice a Valeria Solarino. Valeria Solarino ha ottenuto anche con il premio Wella. Premio CICAE al Festival del cinema italiano di Annecy. Premio Miglior contributo artistico al Tokyo Film Festival. Menzione speciale della giuria al Palm Springs International Film Festival. In concorso a Tolosa, Dublino e Villerupt, tra gli altri.

LA ZONA di Rodrigo Plá
Premio Luigi De Laurentiis “Leone del Futuro 2007, come miglior opera prima presente alla Mostra del Cinema di Venezia. Sempre a Venezia, premio Città Di Roma – Arcobaleno Latino e premio Cinemavvenire “Il cerchio non è rotondo. Cinema per la pace e la ricchezza della diversità”. Premio FIPRESCI a Toronto. Premio per la miglior opera prima al Festival di Stoccolma. Premio del pubblico al festival “Cinema novo” di Bruges.

SEZIONE RITRATTI:

LUCIANO BIANCIARDI
BIANCIARDI! di Massimo Coppola
JOSE FLORES / EVA NORVIND
NACIDO SIN - BORN WITHOUT di Eva Norvind
CARLO LIZZANI
VIAGGIO IN CORSO NEL CINEMA DI CARLO LIZZANI di Francesca Del Sette

INFO: www.venice-days.com

(25/07/2008)

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Settimanale di informazione cinematografica - Direttore responsabile: Ottavia Da Re
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