65. MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA

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una foto di Cesare Zavattini durante i giorni della contestazione

(29-07-2008) - VENEZIA '68 DI ANTONELLO SARNO EVENTO SPECIALE / ORIZZONTI

Venezia '68, di Antonello Sarno con Steve Della Casa, che sarà presentato alla 65a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (evento speciale sezione Orizzonti). Il documentario è realizzato in occasione del quarantennale per ricordare il movimento di molti cineasti e autori - da Cesare Zavattini a Francesco Maselli, da Francesco Solinas a Roberto Faenza e Liliana Cavani.

Il documentario, prodotto da Medusa, è realizzato in collaborazione con La Biennale di Venezia, l’Archivio Storico Arti Contemporanee (ASAC), le Giornate degli Autori – Venice Days e con l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, grazie all’Istituto Luce e Barbara Scaramucci per Rai Teche.

"Venezia ’68" è nato dall’idea di ricordare, nel suo quarantennale, il movimento di molti cineasti e autori di sinistra, soprattutto aderenti dell’Anac, da Cesare Zavattini a Francesco Maselli, da Franco Solinas a Roberto Faenza e Liliana Cavani (l’Associazione degli Autori cinematografici all’epoca guidata da un Ugo Gregoretti ancora incerto sulla sua formazione politica, come si vedrà nel documentario) che proprio a Venezia esplose con grande virulenza.
Le idee originali dei partecipanti riguardavano soprattutto il cambiamento dello Statuto della Mostra, risalente al fascismo, ma finirono inevitabilmente per rivolgersi contro il direttore della Mostra, il professor Luigi Chiarini (1900-1975) critico, docente e regista di grande e rinomata reputazione, uomo di sinistra, socialista, ma dal carattere rigido. Chiarini mal interpretò le improvvise contestazioni rivoltegli da alcuni dei suoi ex allievi, discepoli o addirittura amici il cui obiettivo primario era far saltare la serata di apertura della Mostra, prevista per il 25 agosto 1968.
Due giornate di lotta, che si svolsero mentre il cinema italiano “moderato”, da Fellini a Germi, da Visconti a Lattuada, restava costernato a guardare l’assalto dei loro colleghi alla rassegna cinematografica più antica, prestigiosa e importante del mondo.
Due giornate, in pratica un week-end, che vide drammi personali e pubblici: quello di Chiarini, che alla fine della Mostra si dimise, profondamente deluso, e quello di Pasolini, esponente di spicco della contestazione, che però covava dentro di sé un dramma lacerante. Selezionato in concorso con Teorema, un film dalla tematica fortissima (come ricorda nel film Italo Moscati che seguì quella Mostra come giovanissimo cronista) che avrebbe potuto giovarsi della partecipazione alla Mostra, Pasolini era però pressato fortemente da molti colleghi per ritirare il film dal concorso. “Quasi un ricatto”, dice Moscati, che faceva letteralmente “tremare” nervosamente il regista e poeta finché il produttore decise di farlo concorrere lo stesso, sollevando Pasolini non certo dal conflitto interiore ma almeno dalle responsabilità (Teorema vinse poi la Coppa Volpi per l’interpretazione di Laura Betti).
O come il gravissimo conflitto, stavolta politico, sollevato da Liliana Cavani che, proprio in quei giorni, ricorda, si impegnò allo stremo nel tentativo di stilare quantomeno un comunicato della contestazione veneziana a sostegno della popolazione di Praga, invasa e oppressa dai carri armati sovietici, entrati in città proprio in quei giorni, il 20 agosto, e causando suicidi storici e fortemente simbolici (tristemente simbolici) come quello dello studente Jan Palach che scelse di bruciarsi vivo per attrarre l’attenzione dei media. Un comunicato che non venne mai scritto, ricorda la Cavani, per la ferma opposizione del PCI dell’epoca, che contava molti partecipanti nelle “truppe” contestatrici.
Altro conflitto, ricorda Luciana Castellina nel documentario, quello nella Federazione del PCI di Venezia, ufficialmente a favore dei contestatori, ma lacerata al suo interno dalle proteste dei “compagni gondolieri” e di tanti altri appartenenti alle categorie che lavoravano in quello che oggi si chiama “l’indotto” i quali, pur appartenendo al partito, si vedevano scippati dei loro guadagni proprio dalla contestazione che il loro stesso Partito sosteneva.
A rievocare quei due giorni di battaglia, terminati nella smobilitazione dei contestatori e con l’apertura della XXIX Mostra d’Arte Cinematografica che vide premiato con il Leone d’oro (assegnato dalla giuria presieduta da Guido Piovene) Artisti sotto la tenda del circo: perplessi di Alexander Kluge, sono tanti protagonisti di quei giorni.
Il ’68 a Cannes fece saltare il Festival per un solo anno, per solidarietà con gli studenti e lo sciopero generale degli operai, continuando poi più forte, elegante ed importante di prima. Quello di Venezia, invece, riuscì a rinviare di 48 ore la serata di apertura ma trasformò per undici anni (dal 1969 al 1979, anno della nomina a Direttore di Carlo Lizzani) la Mostra in una rassegna “minore” (così la definisce nel film Louis Malle) che per tre anni addirittura non si tenne. Lo Statuto della Mostra cambiò, com’era inevitabile rispetto a quello della sua fondazione, ma se il ’68 veneziano sia stato o no un successo è difficile dirlo.
Anche perché buona parte degli intervistati non ricordano bene i motivi per cui “marciarono sul Lido” (Roberto Faenza), malgrado alcuni continuino a prendere posizioni molto severe verso l’establishment veneziano e cinematografico pre-contestazione.
“Chissà che – conclude Giuliano Montaldo – non ci ritroveremo a Venezia per un nuovo ’68 ?”

Antonello Sarno (Roma, 1960), cronista cinematografico (membro del Sindacato Giornalisti Cinematografici – SNGCI) e di costume per le testate Studio Aperto, per il quotidiano Il Tempo e per i canali digitali terrestri IRIS, è autore di oltre 7.000 tra servizi e speciali in onda dal 1993 ad oggi sulle reti Mediaset. Dal 1998 al 2008 ha collaborato con Radio RTL 102.5 come opinionista cinematografico e autore-conduttore del programma Radio Movi. Da 11 anni collabora con i periodici cinematografici leader del settore Box Office e Best Movie.
Tra il 1989 e il 2002 ha pubblicato 13 volumi di saggistica cinematografica, con specifico riguardo al cinema con i massimi editori specializzati del settore (dalle ”Edizioni il Sole 24 Ore” alla “Nuova Eri-Edizioni Rai ”, da “Il Castoro” alla “Newton Compton”), alcuni adottati come libri di testo dalle maggiori università.
Con il filmato "Venezia 60" ha inaugurato la sessantesima edizione della Mostra del cinema ottenendo il premio Agiscuola, mentre con il film "Ciao Alberto" (nel primo anniversario della scomparsa di Alberto Sordi) ha vinto il Nastro d’argento speciale 2004, seguito nel 2005 dal Globo d’oro della Stampa Estera e dal David di Donatello-Premio Piemonte Film Commission assegnati al documentario "Lello Bersani – L’uomo col microfono".
Con il documentario "Venezia 75" ha inaugurato l’edizione del 75° anno della Mostra del cinema, e ha realizzato il corto "Enrico LXXV-Lucherini a Venezia" in occasione del Premio Bianchi promosso dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici.

Stefano Della Casa (Torino, 1953), Direttore del Torino Film Festival dal 1999 al 2002. Collaboratore del quotidiano La Stampa e delle riviste Film TV, Cineforum, SegnoCinema. Dal 1994 è conduttore del programma quotidiano radiofonico Hollywood Party (RadioTre). Nel 2004 è nominato consigliere d’amministrazione del Museo Nazionale del Cinema. Dal 2006 è Presidente della Film Commission Torino Piemonte. E’ stato Direttore Artistico della seconda edizione del Roma Fiction Fest.
Ha realizzato varie retrospettive tra le quali "Riccardo Freda" (1992), "Philippe Garrel" (1994), "Turin, berceau du cinéma italien" (2001), "Italiana – il cinema attraversa l’Italia" (2005). Tra le principali pubblicazioni "Mario Monicelli" (La Nuova Italia, Firenze, 1986), "Mario Mattoli" (La Nuova Italia, Firenze, 1989), "Officina Torinese" (Lindau, Torino, 2000), "Capitani coraggiosi" (Electa, Milano, 2003), "L’armata Brancaleone" (Philip Morris – Lindau, Torino, 2006). Come autore televisivo ha realizzato "Miracolo a Torino" (2002), "Italia ’70 – Il cinema a mano armata" (2004), "Uomini forti" (2006).

(29/07/2008)

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