Callas Forever

  Sembra che, nel nostro paese, criticare Zeffirelli stia ormai diventando una moda, una strada sicura che la critica più pigra e non solo ama percorrere. A dispetto del fatto che si parla del regista nostrano che gode di maggior credibilità internazionale (si pensi alla nomination all'Oscar per la regia di Romeo e Giulietta nel 1969). Persino quando ha sfornato un gioiello poetico e ben fatto come Un tè con Mussolini si sono levate solo voci di complimento troppo poco entusiaste.
  Alla luce di ciò, la severità con cui è stato accolto questo suo nuovo Callas Forever non deve stupire né insospettire. Perché il film altro non è che un ritratto appassionato del grande soprano scomparso nel 1977.
  Rinunciando a implicazioni di carattere sentimentale (fatta eccezione per l'ombra del ricordo di Onassis), il regista ha preferito guardare alla donna sola e all'artista in crisi. E, senza eccedere nello slancio affettuoso di quell'amicizia che lo legò alla cantante, ce ne ha dato un'immagine molto personale; per presentarla sì come volubile diva dall'umore instabile, ma anche come artista dall'etica ferrea.
  Certo, la mano del regista sembra tremare, trepida, nel mettere in scena l'immaginaria realizzazione di una Carmen riutilizzando la voce della Callas che fu; la caratterizzazione di diversi personaggi rasenta lo stereotipo (a cominciare dal manager Jeremy Irons); in alcuni punti la sceneggiatura sembra scricchiolare, soprattutto nelle allusioni al passato della cantante.
  Eppure, supportato da informazioni che solo un'amicizia di vecchia data può fornire e dalla prova di un'intensa Fanny Ardant, Zeffirelli ha costruito il racconto di una donna sola e aggrappata ai ricordi piuttosto convincente; una diva non semplicemente affranta davanti ad una carriera ormai giunta al termine, ma attraversata da una profonda crisi esistenziale, spaventata da un futuro vuoto, sfinita dal rimpianto.
  E non possiamo sottrarci al sospetto che questa finta biografia ci faccia conoscere Maria Callas meglio di tante voci, di tanti libri, di tante testimonianze. Alla luce di tutto questo i difetti del film vanno perdonati.
  Purtroppo è destinato a restare solo un sospetto. Se si ha fiducia, può bastare.


Alessandro Bizzotto

Callas Forever

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