9 Songs

Love drug & rock’n’roll

Presentato il nuovo film di Michael Winterbottom, esplicito ma non così scandaloso. Nient'altro che un'intensa storia d'amore

"9 Songs" come le nove canzoni inserite nel film, ma anche come la ditta di una casa di produzione di film porno inglese. E' questo il doppio senso che contiene il titolo e che bene esprime il rapporto fra i due protagonisti, incentrato tutto su un misto di rock e sesso, che poi non sono altro che gli interessi comuni ai due protagonisti, giovani dall'aspetto acerbo, Lisa e Matt, incontratisi ad un concerto dei Black Rebel Motorcycle Club, a Londra, nell'autunno del 2003. Da quel momento sboccia l'amore e l'occhio del regista prende a seguirli, fra letti e concerti, fino al Natale successivo, quando Lisa lascia l'Inghilterra per tornare negli States, dopo un altro concerto dei BRMC, a cui tocca chiudere con la loro celebberrima Love burns society. Questa la trama, semplicissima, di un film davvero sperimentale e per nulla intellettualistico, definito dal Guardian "il film sessualmente più esplicito della storia del cinema inglese". I critici lo hanno già etichettato come "film scandalo" e già ci immaginiamo come verrà liquidato dai bacchettoni di tutto il mondo. Eppure l'unico scandalo (ma in senso positivo) è quello di avere cercato di raccontare un'intensa storia d'amore attraverso i rapporti sessuali di una giovane coppia, il cui fugace amore sboccia per caso durante un concerto rock. Perché l'altra caratteristica del film è appunto questa, l'alternanza delle lunghe ed estenuanti sessioni d'amore fisico con i concerti delle migliori band rock del Regno Unito (ma c'è anche Michael Nyman).
"9 Songs" è un film con molti pregi. Il primo è appunto quello di non avere voluto filtrare le scene di sesso (spesso sfrenato) dei due protagonisti, facendole diventare il manifesto del loro amore secondo il famoso adagio che recita "per amore si arrivano a fare cose molto volgari"; il secondo è di avere ripreso una storia d'amore nata dall'incontro di interessi e piaceri comuni ed imperniata su di essi e non su massimi sistemi, rendendola così una storia d'amore concreta, mettendola alla portata di ogni sensibilità. La scelta di alternare musica a sesso, è poi necessaria anche per introdurre un momento di pausa dai lunghi ed estenuanti rapporti, che - questo è un difetto - spesso corrono il rischio di scadere nella più monotona ripetitività. Le variazioni in effetti possono essere le più svariate: da Lisa che nel bel mezzo di un coito chiede a Matt se vuole caffè ad entrambi i ragazzi che tirano coca allegramente o si intrattengono a parlare dei più diversi argomenti, completamente e teneramente nudi ed abbracciati sul talamo.
Lodevole poi la scelta di avere puntato tutto su due attori giovani, l'uno Kieran O'Brien attore feticcio del regista di Blackburn, l'altra Margo Stilley, che ha il volto fresco e simpatico della ragazza acqua e sapone, ma non certo il fisico della pornostar. Sono due ragazzi all'aspetto ancora acerbi, ma grazie a loro ed al loro aspetto il regista riesce a comunicare allo spettatore la loro inesperienza e gioia nell'affrontare la sorpresa di pratichè altrimenti volgarissime e disturbanti quali quelle orali o sadomaso. Altro pregio da rimarcare quello di avere voluto fare un'opera completamente incentrata sul vissuto dei due protagonisti, una vera e propria storia di coppia offerta allo spettatore attraverso gli occhi dei due amanti, seguiti passo passo dal regista durante tutto il film, come un entomologo farebbe con due farfalle.
Una pellicola sostanzialmente positiva che, pur essendo molto cruda ed esplicita, non è comunque un esercizio di stile e che cerca di scardinare i canoni dei generi (musicale e porno) di cui è composto. Un film davvero molto intelligente e particolare che va apprezzato per questo e che vale la pena di vedere, anche se non piacerà.

A cura di Domenico Spena
(recensione tratta da www.campaniasuweb.it)


9 Songs

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