Jeepers Creepers - Il canto del diavolo

"Questo sarebbe il viaggio che vorrei fare!"
Victor Salva

Una lunga strada sperduta nelle immensità di un non ben precisato stato americano, il calore che distorce l'orizzonte, una macchina che sparisce tra le dune d'asfalto per poi ricomparire, il dialogo tra i due protagonisti che va e viene.
Sin dai primi istanti il fascino inquietante di questo film ci avvolge, ma spesso le attese sono tradite e qua, duole dirlo, è accaduto.
Da un realismo alla Blair Witch si passa ad un raffinato horror movie per teenager con annessi e connessi e per tali mi riferisco anche alla vena humor tipica di quei film.
Il regista Victor Salva (qui alla sua sesta fatica) gioca con lo spettatore, facendoci amare e odiare i protagonisti per la loro stupidità; ci prende lo stomaco in mano e lo strizza, fortuna che il cinema in odorama non è ancora stato ben sviluppato, ed infine casca in una godibile prevedibilità.
Prevedibilità per i cultori del cinema horror perché è sempre più difficile esser originali, qui i riferimenti a Non Aprite quella porta (Tobe Hooper), The Hitcher (Eric Red), La Macchina Nera (Elliot Silverstein), Duel (Steven Spielberg), e mi fermo qua, sono molteplici. Da Elogiare l'aspetto tecnico del film dove il Creeper è reale quanto ripugnante, tecnica tradizionale non trucchi in digitale CGI, ma soprattutto la fotografia di Don E. FauntLeRoy (un passato come operatore alla camera e nella TV) lascia di stucco per il realismo nei colori e nelle luci.


Fabio Pirovano

Jeepers Creepers - Il canto del diavolo

Vai alla scheda del film

home news Ciak! Si gira... interviste festival schede film recensioni fotogallery vignette link scrivici ringraziamenti credits

Settimanale di informazione cinematografica - Direttore responsabile: Ottavia Da Re
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Venezia n. 1514/05 del 28 luglio 2005
Copyright © www.quellicheilcinema.com. Tutti i diritti sui testi e sulle immagini sono riservati - All rights reserved.