Frida

Visivamente potentissimo, Frida è un film pieno di colori e di suoni.
L'impressione, probabilmente non errata, è che Julie Taymor l'abbia voluto rendere simile ai dipinti della protagonista, la pittrice messicana Frida Kahlo. E considerato che ci troviamo davanti alla regista che ha attualizzato Shakespeare con un Titus pulp, l'ipotesi è quanto mai credibile.
Frida è una biografia fortemente voluta dalla protagonista Salma Hayek, che nella realizzazione del progetto ha battuto sul tempo Jennifer Lopez, e si rivela al contempo magniloquente e futuristica.
Il ritmo delle musiche latineggianti è incalzante e inquieto, la fotografia quasi accecante. Diverse sequenze sono affidate ad una consistenza onirica spiazzante, in particolare quella della degenza della Kahlo a seguito del terribile incidente che segnò la sua vita e la sua salute, animata da strani pupazzi, figure poco umane nella loro stilizzazione che riproducono l'incubo e la sofferenza mentale della protagonista. E un effetto di originalità inconsueta è l'animazione dei personaggi nei quadri, ora vezzo stilistico, ora vero strumento narrativo.
L'effetto è roboante e pomposo, qua e là grottesco, quasi ridicolo. Il film fatica ad andare oltre la sua pretenziosità, si adagia sulla confezione un po' esoterica, ostenta ritmi concitati e frenetici per cadere in lente pause e momenti kitsch. L'impressione può addirittura essere che dietro tutti quegli effetti e quella ostentata forza scenica non ci sia nulla.
Fra tanti elementi e tanta foga c'è indubbiamente confusione, ma a href="https://www.quellicheilcinema.com/film_detail.php?ptrfilm=9">Frida conserva decisione, una certa solidità e compattezza, ed è difficile credere che il suo slancio non sia autentico.
Brava la Hayek, che si è sforzata di accentuare la somiglianza fisica con il suo personaggio, accettando sopracciglia cespugliose e (nel finale) anche baffetti posticci. Un po' macchiettistico il resto del cast, da Alfred Molina a Valeria Golino a Geoffrey Rush - pur con l'eccezione di Ashley Judd nei panni della fotografa italiana Tina Modotti - non ben amalgamato, con connotati troppo folcloristici, ma comunque volenteroso.
Diffidate del trailer italiano, che sembra promettere una commedia spiritosa e brillante.


Alessandro Bizzotto

Frida

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