The Forgotten

La memoria può trovarsi ad essere fantasia? E' quello che si chiede Joseph Ruben con The Forgotten, la storia di una madre, Telly Paretta (Julianne Moore) logorata dal ricordo del figlio di otto anni scomparso sei mesi prima in un incidente aereo. La strada della rassegnazione é bruscamente interrotta dalla sconvolgente diagnosi del suo psichiatra (Gary Sinise): suo figlio non é mai esistito, é solo frutto delle sue fantasie allucinate. Tutto inizia a crollare, in casa scompaiono foto, video, ricordi, niente può provare che il figlio di Telly sia esistito. La donna, insieme al padre di un'altra delle vittime del disastro aereo (Dominic West), inizia a rivendicare con forza la sua sanità mentale. Ma cosa può aver dato un colpo di spugna simile a un'esistenza? Il governo per insabbiare uno scandalo? O cos'altro?
L'incipit insinuante, con la zenitale in volo sul mare e su New York che sembra una scacchiera, trasuda la promessa di una puntigliosa prosecuzione. Fredda e calcolata, la regia di Ruben tenta di costruire l'arcano con essenzialità alla ricerca di un raffinato sottotono.
Ma la struttura narrativa, a partire da una sceneggiatura - scritta da Gerald Di Pego - spesso brusca, é troppo sottile per reggere il peso di pretese estetizzanti o psicoanalitiche. Gli ingranaggi del thriller scricchiolano così senza il supporto di una valida coerenza all'evoluzione della vicenda, al punto che le diverse ipotesi presentate e scartate finiscono per apparire sempre più caricaturali.
La soluzione vera e propria, quando arriva, piove senza prepararsi prima una strada. La costruzione del giallo riesce. A fare difetto è la sua soluzione, un climax da fumetto che non sa adattarsi alle idee di partenza. L'intuizione non era malvagia, i punti nevralgici avrebbero potuto innervare energia diversa alla vicenda. Eppure la scelta stilistica, troppo calcolata nell'ignorare la ridondanza e la stravaganza di diversi passaggi, non s'adegua alla materia, riducendola a pretesto per una riflessione che manca di spessore, in bilico fra il tentativo di stupire e quello di lanciare messaggi (sulla famiglia o sull'amore del genitore).
Si sprecano così sia la valida colonna sonora di James Horner sia l'interpretazione di Julianne Moore, che resta sempre una delle migliori attrici in circolazione.


Alessandro Bizzotto

The Forgotten

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