L'abito non fa l'Oscar...

Siamo tornati. Più spietati che mai.
Anche quest'anno ci siamo è armati di pazienza, vista acuta e di una buona dose d'ironia, per testimoniarvi pregi e difetti, gioie e dolori delle mise che hanno calcato il Red Carpet nella notte delle stelle, fra made in Italy e vintage, strascichi imperiali e tabarri orripilanti.
Eccovi gli abiti più improbabili e i vestiti più glamour, gli "in" e gli "out" degli Oscar 2004, svelati dallo sguardo indiscreto, pungente, assolutamente parziale di Quelliche…ilcinema...






CHARLIZE THERON - Oscar come miglior attrice per Monster
(abito: Tom Ford per Gucci)

Alessandro - Tacchi bassi, brutto spacco e un colore che le allargava i fianchi. Dobbiamo continuare? Un trucco che le faceva le occhiaie e una pettinatura inadeguata.

Ottavia - Abbronzatura da Caraibi (volgare e assolutamente "out" in una serata di gala), spacco frontale, pugni di ombretto nero sugli occhi, tatuaggio in bella vista sul piede sinistro e acconciatura stile anni '30 mal riuscita con inevitabile effetto scopa. Se il suo intento era quello di farci ricordare con quale film ha vinto l'Oscar (Monster) ci è riuscita benissimo...Volgare.

OUT

SEAN PENN - Oscar come miglior attore per Mystic River
(Abito: Giorgio Armani)

Alessandro - Praticamente inappuntabile nel suo smoking, con pettinatura ordinata ma non leccata.

Ottavia - Addomesticato dagli Oscar, l'ex ragazzo cattivo di Hollywood non ha più nulla di ribelle e per la sua prima statuetta si presenta impeccabile, con tanto di farfallino e capello ordinato, forse, merito della sua stupenda e raffinatissima Robin Wright. Redento.

IN


















RENEE ZELLWEGER - Oscar come miglior attrice non protagonista per Ritorno a Cold Mountain
(Abito: Carolina Herrera)

Alessandro - Con addosso ancora qualcuno dei chili supplementari presi per girare il seguito di Bridget Jones, in quel bianco sembra una bomboniera con la bocca. Certo l'effetto non è migliorato dal fiocco maxi sul sedere...

Ottavia - Magra pelle e ossa come lo scorso anno per Chicago o con qualche chilo in più come si è presentata quest'anno, non ha comunque il fisico per fasciarsi di raso bianco perla. Forse, sicura della vittoria, voleva celebrare il proprio "matrimonio" con l'Oscar ma ha finito col rendere ancora più abbagliante il suo già pallido incarnato mettendo in mostra caviglie ossute e antiestetici rotolini, in un clamoroso effetto tovaglia, con tanto di tovaglioli…

OUT














TIM ROBBINS - Oscar come miglior attore non protagonista per Mystic River


Alessandro - Sulla bella giacca nera spicca la spilla-simbolo della pace. Elegante impegno.

Ottavia - Anche lui punta tutto sul nero e non sbaglia. Il capello sparato un po' a spazzola e il solito sguardo sornione sdrammatizzano e conquistano...Eleganza beffarda.

IN




















PETER JACKSON - Oscar per la miglior regia di Il signore dgli anelli: il ritorno del re

Alessandro - Una figura della sua stazza poteva trovare un abito su misura che avesse un minimo di taglio. Invece s'è coperto con una giacca informe. Addirittura primo bottone della camicia slacciato e nodo della cravatta allentato. Mah...

Ottavia - Non c'è niente da fare: guardandolo, fa quasi rimpiangere le scarpe da ginnastica e gli shorts informi che porta 365 giorni all'anno. Tuttavia, nel dramma, riesce a cogliere un'esilarante citazione cinematografica: The Blues Brothers...

OUT

















SOFIA COPPOLA - Oscar per la miglior sceneggiatura originale di Lost in Translation
(Abito: Marc Jacobs)

Alessandro - Glamour intellettuale per la figlia del grande Francis che s'è portata a casa la statuetta per la sceneggiatura di Lost in Translation. Echi peplum nella parte superiore dell'abito, un aspetto forse un poco dimesso.

Ottavia - L'insipida Sofia non sa valorizzarsi. Per la sua grande serata sceglie una pattinatura fin troppo naturale e un abito deprimente da vedova con un colore, il viola che, alla faccia della sfortuna, le avrà anche portato un Oscar, ma le ha tolto ogni possibilità di brillare...

OUT















ANNIE LENNOX
- Oscar per la miglior canzone de Il signore dgli anelli: il ritorno del re
(Abito: Stella McCartney)

Alessandro - Coda un po' troppo da sirena, finte maniche inutili.

Ottavia - Vuole fare la "Diva" ma ci riusciva meglio nel suo storico album, con piume e schiffon a parodiare le star dello spettacolo. Perché uniformarsi? Vestito bruttino con spalle cadenti che deprimono il fisico e insopportabili volani ai piedi. Che delusione...

OUT



















NAOMI WATTS
(Abito: Versace)

Alessandro - Strass e chiffon color sabbia per la diva di 21 grammi. Linee perfette e capelli raccolti che sottolineano la bellezza del viso: un'eleganza estrema, mirabile e mai fuori posto.

Ottavia - Sobria, raffinata, Naomi sceglie un abito lineare ma molto elaborato, ricco di lustrini ed inserti di stoffa a valorizzare un corpo perfetto che non ha bisogno di inutili collane e anelli e bracciali luccicosi per farsi ammirare. Chignon semplicissimo stile Grace Kelly e la lezione di classe e stile è servita. Da imitare.

IN
















JUDE LAW
(Abito: Dunhill)

Alessandro - Sacrifica il biondo dei capelli per un taglio che ricorda quello del robot di A.I., ma ha comunque classe. Bello smoking.

Ottavia - Un po' troppo classico, ma con quel portamento e quegli occhi verdi può fare ciò che vuole.
E se Nicole ha aspettato per tanto tempo il suo ritorno a Cold Mountain, un motivo ci sarà (noi l'avremmo aspettato in eterno)....

IN
















DIANE KEATON
(Abito: Ralph Lauren)

Alessandro - Il suo stile casual, femminista e in contro-tendenza (copre con dei guanti persino le mani) comincia proprio a stancare. Sono trent'anni che ce lo propina.

Ottavia - In Tutto può succedere sfoggiava bellissimi completi dal taglio moderno che valorizzavano un grande appeal. Una bellezza appena riscoperta e subito camuffata con occhialini e bombetta stile fidanzatino di Peynet. Vabbè l'ironia, ma cos'è 'sta paura di affascinare? Monotona.

OUT
















JOHNNY DEPP & VANESSA PARADIS
(Abito: vintage Chanel per lei; Giorgio Armani per lui)

Alessandro - Lei doveva consultare qualcuno, prima di presentarsi col vestito con cui ha probabilmente sfilato anche a Carnevale. Lui, per quanto elegante, forse avrebbe potuto scegliere un parrucchiere che lo rendesse un po' meno simile a Edward mani di forbice.

Ottavia - Johnny è sempre splendiamente glamour, anche se quella frangia sugli occhi sembra troppo "impostata" per un pirata del cinema come lui. La mogliettina non lo asseconda e decide di mortificare il suo visino e la sua minuta figura con una pettinatura da vecchietta in un inguardabile abito stile charleston, informe e pieno di volani (i rischi del vintage…), che mette in evidenza solo pelle e ossa. Sono lontani i tempi (Venezia 2001) in cui rubava gli sguardi di ammirazione al suo Johnny sfilando in passerella con lo smoking...Irriconoscibile.

IN & OUT











KEISHA CASTLE- HUGHES
(Abito: Liz Mitchell)

Alessandro - D'accordo, ha solo tredici anni. Ma quel rosa confetto con scollatura pudicamente chiusa con pezzo posticcio fa tanto effetto "vestito della cresima"...

Ottavia - Rosa, perline e volani di tulle e raso con tanto di collettone rigido da prima elementare. Una bambolina, se non fosse per quel trucco pesante con tanto di rimmel e ombretto scuro...Ingenua o Lolita?

OUT


















PATRICIA CLARKSON
(Abito: Michael Vollbracht)

Alessandro - Color oro sobrio ma molto elegante, un look solare che giova alla candidata per Pieces of April.

Ottavia - La classe non è acqua. Fisico perfetto, portamento elegante, abito semplicissimo valorizzato dal colore dorato, minuscoli strasse e un leggero tulle sull'orlo. Acconciatura morbida con ciuffo ribelle per un tocco di fascino. Perfetta.

IN


















MARCIA GAY-HARDEN
(Abito: Badgley Mischia)

Alessandro - La gravidanza non giova alla candidata per Mystic River. Blu elettrico da incubo, comica l'acconciatura con treccia orizzontale sopra la fronte.

Ottavia - Cronaca da Hollywood: Marcia Gay-Harden ha depredato il guardaroba di Moira Orfei con tutto il tendone del circo per confezionarsi l'abito premaman da indossare nella notte degli Oscar. I puntelli hanno retto, così come il cupolone stile San Pietro, ma non la nostra soglia di tolleranza...Un piagnisteo.

OUT
















JULIANNE MOORE
(Abito: Versace)

Alessandro - Il taglio imperfetto non le rendeva giustizia. Il color ghiaccio-argento è sempre ostico, ma va a nozze con la sua pelle lattea. E poi con quel viso Julianne può fare ciò che vuole: ecco a voi, comunque, una delle donne più fascinose della serata.

Ottavia - La chioma rossa lasciata libera e fluente in una piega disinvolta risalta sull'abito argentato impreziosito di perline. Purtroppo il vestito non cade benissimo, penalizzato da un colore glaciale che tuttavia non riesce a spegnere il fascino di Julianne, come sempre, radiosa.

IN
















WILL SMITH & JADA PINCKETT SMITH
(Abito: Dior Homme by Hedi Slimane per lui; Valentino per lei)

Alessandro - Lui vince in minimalismo total-black (ma con la sua carnagione avrebbe dovuto scegliere una camicia più chiara). Lei pecca di superbia mescolando stili diversi: gonna etnica mal tagliata, décolleté extra-lusso con effetto trasparenza, pettinatura tiratissima da gran sera.

Ottavia - Will, man in black anche agli Oscar, sceglie un abito fin troppo elegante (con tutti quegli inserti in raso), mentre la "Niobe" di Matrix, si mortifica in un raccolto tradizionale e sparisce in un Valentino molto originale ma impegnativo, in perfetto equilibrio fra tradizione (perline, strass, pizzo e scolatura a "V") e modernità (contaminazioni di stili, trasparenze e fantasie floreali dorate) poco adatto, però, alla sua minutissima e graziosa figura. Spaesati.

IN & OUT











JULIE ANDREWS

Alessandro - L'intramontabile Mary Poppins brilla di troppo lamé. Comunque apprezzabile il colore candido.

Ottavia - Per accompagnare il marito Blake Edwards, insignito dell'Oscar alla carriera, sceglie un taglio di classe e un bianco nobilitante, con tanto di guanti in tono. Un candore arricchito dalle paillettes della giacca e sdrammatizzaro da un paio di originalissime scarpe "trasparenti" che richiamano a giacca rendendo la mise più leggera e sofisticata allo stessio tempo. Una signora.

IN

















LIV TYLER
(Abito: Givenchy Couture)

Alessandro - Sia nelle linee del vestito che nell'acconciatura c'è troppa geometria, e tutto quel nero la mortifica. Sul palco per presentare tre delle canzoni in gara, Liv ha poi addirittura indossato un paio d'occhialini con spessa montatura scura. Lacrime.

Ottavia - Castigata come una monaca in un vestito severo e lineare (nero+raso), forse per mascherare un fisico che fa sempre più "donnone" e sempre meno Arwen...Aragorn ha già levato le tende. Peccato.

OUT
















TOM CRUISE

Alessandro - Il vestito è inattaccabile. Forse poco originale il taglio di capelli, ma gli abbiamo visto in testa di peggio.

Ottavia - Per fortuna si è lasciato alle spalle barba e chioma dell'Ultimo samurai, dandorsi una ripulita e ritornando al suo standard di eterno ragazzo per bene, perfettino. Anche troppo. Per lui, un sobrio completo nero con cravatta grigia su camicia bianca e il solito sorriso monocorde. Insipido.

IN

















ANGELINA JOLIE
(Abito: Marc Bouwer)

Alessandro - L'abito era accettabile, ma nel suo look c'è sempre qualcosa che non va, qualcosa di troppo. Sarà il trucco eccessivo o il multiplo collier?

Ottavia - Seta avorio su un corpo prorompente. Un abito di una semplicità disarmante, che punta tutto sulla scolatura vertiginosa cinta da un'unica fascia incrociata in vita. Il resto è lasciato sciolto e libero come il fascino di Angelina che non sbaglia nemmeno l'acconciatura (leggermente raccolti) e limita il trucco (con bocca finalmente naturale). Un abisso rispetto al lugubre stile dark con cui ha ricevuto la sua statuetta. Con qualche tatuaggio in meno potrebbe davvero conquistare un posto fra le dive...Olimpica.

IN












SANDRA BULLOCK
(Abito: Oscar de la Renta)

Alessandro - Gonna in stile lampada da comodino spezzata da due dallo struzzo: un marchio di provincialità. Non c'è finezza, non c'è eleganza.

Ottavia - Un vestito con un taglio quasi passabile, ma massacrato da fiocchi di tulle sui fianchi (?) e boa pelosi sulla parte inferiore della gonna che fanno tanto tappetino da bagno. Trucco pesante stile calce rasata. Perché voler fare tanto la simpaticona quando il risultato è quello di apparire ridicola?

OUT
















PIERCE BROSNAN
(Abito: Versace)

Alessandro - Classico alla James Bond. Inguardabile la signora al braccio, strabordante in un nero decisamente troppo stretto.

Ottavia - Il solito perfettino, ingessato, anonimo, Pierce Brosnan deve aver pensato che facendosi accompagnare dalla mogli, una matrona appariscente stile Serena Grandi, forse qualcuno lo avrebbe notato...

OUT



















UMA THURMAN
(Abito: Christian Lacroix)

Alessandro - Se avesse ricevuto la nomination, forse non si sarebbe vestita così, per rischiare di vincere avvolta nel probabile riciclo di uno dei costumi scartati dal guardaroba del suo Kill Bill Volume 1, riadattato nella fretta. Un'omaggio al film di Tarantino poco riuscito: ci voleva più semplicità. Le consigliamo di parlarne con Naomi Watts e di imparare qualcosa da lei.

Ottavia - Se si fosse presentata con la tuta gialla di Bruce Lee avrebbe ottenuto un'ovazione. Invece si butta su un abito ispirato, più che a Kill Bill, all'Ultimo samurai con inserti di tulle, ricami e motivi floreali a coronare un esperimento bizzarro e mal riuscito. Rivogliamo The Bride...

OUT













JULIA ROBERTS
(Abito: Giorgio Armani)

Alessandro - Non era male. Doveva solo togliersi quella specie di spillotto dalla vita fasciata troppo stretta.

Ottavia - Non c'è che dire: stavolta Pretty Woman ha azzeccato tutto: vestito, un Armani color rosa-cipria-cangiante molto elegante; colore di capelli, un miele dorato, ad illuminare l' incarnato chiaro e gli occhi da cerbiatta; acconciatura, con i capelli sciolti in una piega morbida e vaporosa che ben si adatta al suo temperamento vivace e brioso. Rinnovata.

IN
















CATHERINE ZETA-JONES
(Abito: Versace)

Alessandro - Come già aveva fatto agli Oscar del 1999, Catherine si infila nel rosso fuoco. Ma il corpino dell'abito, ricamato a petali, stretto attorno alla vita non più sottilissima fa l'effetto della corazza di un'armatura. E con una gonna così pretenziosa, l'intera figura avrebbe forse tratto giovamento da una pettinatura diversa.

Ottavia - Dev'essere affezionata alle telenovele degli anni '80, stile Dynisty o Dallas. Se no, non si spiega il ricorrente uso di mise alla Sue Allen dei tempi d'oro, come questo vestito strizzato in vita a far emergere forme che non sembrano aver attraversato indenni l'ultima gravidanza. Il rosso fuoco, poi, acceso e infiammato da ricami "pavoneggianti", paillettes e perline, è un azzardo che si paga a caro prezzo. Non si smentisce nella pettinatura, come sempre, cotonata e vaporosa. Fuori moda.

OUT










NICOLE KIDMAN
(Abito: Chanel; Collana: Bulgari)

Alessandro - Mio Dio. Ma è davvero umano il corpo che riempie questo splendido Chanel? Bella come una dea, Nicole abbina il colore dell'abito a quello dei suoi leggendari occhi. Ancora una volta, è lei la più elegante della serata.

Ottavia - Fuori gara. Impossibile giudicare tanta divinità senza commiserare le altre povere mortali.
Coco Chanel l'avrebbe voluta testimonial a vita. Inchiniamoci.

Fuori gara



















Per dovere di cronaca modaiola e per un pizzico di sano glamour, eccovi una panoramica sulle altre star e firme della serata:

Giorgio Armani per Benicio Del Toro, Owen Wilson, Sean Connery, Clint Eastwood
Gucci, per Susan Sarandon (abito: Tom Ford), Ben Stiller, Djimon Hounsou
Ermenegildo Zegna per Adrien Brody, Alec Baldwin
Alberta Ferretti per Scarlett Johansson
Simin per Shohreh Aghdashloo
Louis Azzaro per Diane Lane
Monique Lhuillier per Jack Black e Laura Kightlinger
Gianfranco Ferré per Oprah Winfrey
Zac Posen per Kelly Lynch
Helmut Lang per Bill Murray

Alessandro Bizzotto & Ottavia Da Re

VAi a:
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Speciale Oscar 2004

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(06/03/2004)


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Settimanale di informazione cinematografica - Direttore responsabile: Ottavia Da Re
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