Copyright 20th Century FoxCopyright 20th Century Fox

LA RINASCITA DI FIVE POINTS

C o s ì    h a    p r e s o    v i t a    G a n g s    o f    N e w    Y o r k

Genesi del progetto

Era il 1970 quando Martin Scorsese lesse per la prima volta la cronaca di Herbert Asbury, Gangs of New York, scritta nel 1928. Il regista fu affascinato da quel ritratto di un'epoca in cui New York pullulava di immigrati ed era piena di crudeltà e furbizie.
Per realizzare il film, Scorsese si è rivolto all'amico e collaboratore Jay Cocks, che ha condotto ricerche approfondite sul periodo, e insieme hanno deciso di concentrare il loro racconto su una banda irlandese in particolare, i Dead Rabbits ("Conigli morti" in inglese). Se il personaggio di Leonardo DiCaprio, Amsterdam, è frutto della fantasia di Cocks, il leader della gang avversaria, Bill "il macellaio" Cutting, nel film un Daniel Day-Lewis da urlo, è ispirato a un personaggio realmente esistito, Bill Poole, pugile oltre che macellaio (morì però nel 1855, qualche anno prima dell'epoca in cui è ambientato Gangs of New York).
Figura storica è invece Boss Tweed, uno dei politici più corrotti di tutti i tempi che seduceva gli immigrati promettendo loro cibo e lavoro in cambio di voti. A interpretarlo Scorsese ha chiamato Jim Broadbent, che si è detto entusiasta di poter rendere in carne e ossa una figura esistita realmente.
La sceneggiatura si è evoluta con lentezza, affidata a Cocks, a Steve Zaillian e a Kenneth Lonergan, ed è stata riscritta più volte. Ma la grande sfida è stata quella di ricreare una New York ormai scomparsa, di cui sopravvivono solo poche immagini e vecchie descrizioni.

Ricostruire New York

Negli studi di Cinecittà a Roma la vecchia New York è stata ricostruita da zero, senza ricorrere ad effetti digitali.
"Ho sempre pensato che Cinecittà fosse un luogo magico, anche per tutti i film che vi sono stati realizzati", afferma Scorsese, "Nei lunghi anni trascorsi a preparare Gangs of New York, l'ho sempre immaginato realizzato con quel tocco d'arte e stile italiani che ho imparato ad amare nei film italiani quando ero ragazzo".
Il quartiere oggi inesistente di Five Points, allora situato tra il porto di New York, la zona in costruzione di Wall Street e la parte bassa di Broadway, è stato ricreato dallo scenografo Dante Ferretti con strutture in legno e vetroresina. Alla sua quinta collaborazione con Scorsese (dopo L'età dell'innocenza, Casinò, Kundun e Al di là della vita), Ferretti ha potuto creare anche le scenografie per le sequenze ambientate nel porto di New York grazie ad una larga vasca già presente a Cinecittà e ha ridato vita a una sezione della Lower Broadway, quartiere alto della città dell'epoca che Jenny (Cameron Diaz) sceglie fra gli altri come luogo per i borseggi.
Scorsese si è rivolto per la sesta volta a Michael Ballhaus perché curasse la fotografia.
"Prima di iniziare a girare", racconta Ballhaus, "Marty mi ha dato un libro su Rembrandt e sulla sua filosofia della luce. Volevamo capirla per far sì che le fonti di luce nel nostro film fossero molto semplici - una candela, una torcia, un falò acceso sulla strada".
A ideare i costumi, invece, è stata chiamata Sandy Powell, alla prima esperienza con Scorsese. La Powell ha iniziato a documentarsi studiando le poche fotografie esistenti del periodo e ha cercato di dare uno stile specifico ai costumi delle varie gang. " È un periodo abbastanza insolito, che non si vede al cinema", ha spiegato, "ma siamo stai fortunati. Avevano appena inventato i dagherrotipi, perciò avevamo almeno delle immagini cui rifarci". Per i costumi femminili la costumista (già Oscar per i costumi di Shakespeare in Love) ha accentuato le diversità fra i costumi tipicamente vittoriani indossati a Villa Borghese e quelli delle strade di Five Points. "Per le donne di Five Points, la cosa più importante per noi era rifuggire la silhouette vittoriana e le crinoline".

La preparazione

Le riprese di Gangs of New York, terminate il 30 marzo 2001, hanno tenuto il cast impegnato per 137 giorni di lavorazione.
Daniel Day-Lewis e Leonardo DiCaprio hanno svolto un duro lavoro di preparazione fisica per i loro ruoli sotto la guida del coordinatore delle sequenze acrobatiche George Aguilar, che si è assicurato che fosse sempre rispettato il modo di combattere dell'epoca. A proposito del combattimento finale fra Amsterdam e Bill "il macellaio", Aguilar dice: "Non volevamo una scena troppo moderna. In quell'epoca un combattimento era qualcosa di stilizzato, di rituale. Qualcosa di selvaggio e feroce". Ma Liam Neeson, che nel film interpreta Padre Vallon, il genitore di Amsterdam ucciso dal "macellaio", ha aggiunto: "Quando gli uomini combattono - per quanto sia una lotta selvaggia e brutale - seguono un codice etico".
Più che la Diaz, sono stati proprio DiCaprio e Day-Lewis a doversi sottoporre a intense sedute di trucco. Il primo per le scene in cui reca i segni delle percosse di Bill, curati da Jenny. Il secondo per via di un tratto distintivo di Bill Cutting: un occhio di vetro. Per questo effetto è stata creata una lente a contatto morbida da inserire nell'occhio di Daniel.
Alla realizzazione di Gangs of New York ha assistito lo scrittore e storico Luc Sante, che ha così commentato l'esperienza: "Questo film fa emergere un'epoca che conosciamo solo attraverso racconti di seconda mano e persone di cui rimane poco più che il nome. Per ricreare questa storia ci è voluto un impegno collettivo d'immaginazione".


Alessandro Bizzotto

Vai a:
Sito ufficiale del film: http://www.gangsofnewyork.com
Scheda film
Recensione
Daniel Day-Lewis
Vignetta Daniel Day-Lewis
Vignetta Leonardo DiCaprio


home news Ciak! Si gira... interviste festival schede film recensioni fotogallery vignette link scrivici ringraziamenti credits

Settimanale di informazione cinematografica - Direttore responsabile: Ottavia Da Re
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Venezia n. 1514/05 del 28 luglio 2005
Copyright © www.quellicheilcinema.com. Tutti i diritti sui testi e sulle immagini sono riservati - All rights reserved.