ESCLUSIVO: scoprite con noi i segreti di THE ITALIAN JOB

A pochi giorni dall'uscita nelle sale italiane di The Italian Job, abbiamo intervistato Guido Cerasuolo di Mestiere Cinema, direttore di produzione del film per l'Italia, che ci ha raccontato le elettrizzanti riprese che si sono svolte a Venezia e sulle montagne dolomitiche della Val di Fassa, dove Mark Wahlberg, Donald Sutherland, Edward Norton e la loro banda di ladri e scassinatori si sono scatenati fra inseguimenti mozzafiato, motoscafi volanti e le insidie di un lago ghiacciato, per mettere a segno il colpo del secolo…


In due parole, di cosa parla The Italian Job?

Il film comincia con una grande rapina a Venezia dove c'è una sequenza d'apertura veramente molto spettacolare, nella miglior tradizione del più puro "Bond-movie", il genere di film alla James Bond, con le situazioni più rocambolesche. Dopo il colpo, i protagonisti scappano sulle Alpi. In realtà siamo nei ghiacciai della Marmolada in Trentino, dove simuliamo una strada - che in realtà è la Diga del Lago Fedaia - sopra la quale avviene l'imboscata perché uno di loro tradisce la squadra. Da questo momento in poi tutti cercheranno di vendicarsi inseguendo il traditore a Los Angeles dove, per impadronirsi del maltolto, i nostri eroi organizzeranno il più grande ingorgo automobilistico mai realizzato.


Quindi l'azione e la spettacolarità caratterizzano tutto il film, da Piazza S.Marco alla Walk of Fame di Hollywood…

Ci sono sequenze davvero incredibili ovunque, perché The Italian Job è un action-movie molto spettacolare, ma è anche un film caratterizzato da un forte tono d'ironia che lo rende molto divertente. E poi può contare su un cast internazionale composto da attori davvero molto bravi…


Bravi a tal punto da girare parecchie scene in prima persona? Ho letto che i protagonisti si sono cimentati in molte scene d'azione

A dire il vero, in questi film c'è un enorme lavoro di cascatori e stuntman, professionisti straordinari di cui poi nessuno sa nulla ma che si dimostrano ogni volta veramente impagabili.


Per quanto riguarda le scene girate a Venezia, quali sono stati i luoghi più interessati dalle riprese?

Abbiamo veramente attraversato l'intera città perché la storia si svolge in un palazzo (che nella realtà è Palazzo Stern, un edificio disabitato da anni dotato di una cavana naturale) dove avviene la rapina iniziale, un'operazione di abilità in cui si fanno esplodere una serie di piani uno sopra l'altro, da cui crolla una cassaforte. Il bottino finisce in una barca che scappa inseguita dai "cattivi", perché i protagonisti in realtà non rapinano una banca qualsiasi ma c'è qualcos'altro sotto che è meglio non svelare…
Successivamente, durante l'inseguimento, viene coinvolta anche la polizia. E qui abbiamo potuto contare sulla straordinaria collaborazione della Polizia Municipale di Venezia per una sequenza davvero eccezionale che abbiamo realizzato nel rispetto di tutte le regole e di tutte le precauzioni del caso, tant'è che non abbiamo avuto nessuna forma, non dico di incidente, ma neppure di intoppo, e vedendo il film viene davvero da domandarsi come, visto che ci sono imbarcazioni che fanno salti di 40 metri…


Lei ha prodotto molti film ambientati a Venezia, quindi ha seguito molti ciak in laguna. Le era mai capitato di assistere a qualcosa di simile?

No. In passato avevo realizzato scene del genere con barche che esplodono ed inseguimenti, ma devo dire che questo tipo di film si fanno veramente solo ogni tot anni. L'ultima volta è successo con un film di James Bond che aveva sequenze di questo tipo, ma era davvero un altro mondo. Non si possono fare paragoni. Adesso le imbarcazioni sfrecciano a velocità pazzesche e ci sono scene anche molto pericolose…


Avete incontrato delle particolari difficoltà tecniche o logistiche nelle scene d'azione più importanti?

Abbiamo dovuto risolvere una serie infinita di problemi estremamente complessi, come nella sequenza dell'agguato sulla diga, in cui dovevamo far cadere il furgone con una capriola e tener conto del lago che si stava ghiacciando ora dopo ora. Qui abbiamo potuto contare sullo straordinario supporto dei vigili del fuoco della regione Trentino Alto Adige che ci hanno consentito con le barche rompighiaccio, che praticamente continuavano a girare, di tenere il lago "attivo"…


Quindi oltre all'immenso lavoro degli stuntman bisogna sottolineare quello dei vigili del fuoco, altrettanto importante...

I vigili erano più di 50 persone, per intenderci, mentre noi della troupe eravamo in 700, quindi un'operazione militare, un vero esercito, con due unità di riprese, una dedicata a tutte le scene d'azione e agli effetti speciali, e l'altra dedicata agli attori. Un numero incredibile di persone coinvolte che ha significato anche un enorme impatto economico e un'occasione di lavoro per molta gente e per molte imprese del settore con un incredibile indotto sul territorio italiano.


Con due location italiane importanti e comunque molto diverse l'una dall'altra, passando in poco tempo dalla laguna alla montagna…

A tal proposito, c'è stato un episodio molto buffo che è successo durante le riprese in Val di Fassa. Dove giravamo avevamo messo un cartello che indicava il confine con l'Austria. Non eravamo lontani, ma non a un chilometro. Una sera, finite le riprese, l'ultimo rimasto, un attrezzista, stava spostando questo cartello quando si ferma una macchina di turisti tedeschi. Sconvolti dall'indicazione, cominciano a chiedergli spiegazioni e l'attrezzista gli risponde "Ma non avete sentito del referendum? Ma siete in vacanza da quanto? Sabato c'è stato il referendum e c'è stata l'annessione. Il confine adesso è giù a valle". Questi alla fine sono partiti con gli occhi fuori dalla testa per andare a cercare il confine a cinquecento metri da lì…


Sicuramente il "ciak" più divertente! Peccato non averlo inserito nei titoli di coda. Quali sono state invece le scene più emozionanti e più difficili da realizzare?

Sicuramente, la scena con i salti dei motoscafi, assolutamente spettacolare. In particolare c'è un salto di un'imbarcazione che impatta contro un'altra barca e a causa di questa è costretta a fare un salto di una cinquantina di metri che la porta ad impattare contro una terza barca. Queste scene sono state provate in laguna aperta senza mai nessun errore e poi ripetute due volte in scena in maniera impeccabile. Questo è stato un ciak davvero molto difficile, complesso, apparentemente pericoloso anche se in realtà il rischio di incidente era praticamente inesistente.
Poi sicuramente è stato molto complicato realizzare la scena della diga sul lago. E' stata veramente una situazione tecnicamente difficile, sia per le condizioni atmosferiche - un lago ghiacciato, profondo 50 metri - sia per le esigenze del regista di far catapultare questo mezzo in modo che si rovesciasse facendo una capriola, cosa che in natura, normalmente non succede. Quando un mezzo va fuori strada cade a piombo…
Per realizzare queste scene decine di persone hanno lavorato giorno e notte, per settimane, in condizioni atmosferiche mostruose con temperature che arrivavano a meno 30 gradi...


Venezia, come città ha presentato dei problemi particolari nella realizzazione delle riprese?

Venezia è "complessa" perché è una città delicata, con una logistica molto problematica soprattutto quando non si vuole in nessun modo creare disturbi o danni all'ambiente. In questo è stata complessa, non perché le cose che abbiamo fatto fossero in realtà particolarmente complicate.br> In realtà ci sono stati problemi soprattutto con la comunicazione per via di alcune pressioni esercitate da certe polemiche locali che non hanno capito quanto fosse significativa e importante questa avventura. Si tratta di un momento di spettacolo, certo, ma è un momento positivo.
E poi si parla di un settore industriale, che coinvolge professionalmente un migliaio di persone. Un film è tutte queste cose, assieme ad un incredibile bagaglio di esperienze: Per non parlare dell'immagine straordinaria della città che ne viene fuori.
E' stupido e puerile accostare un inseguimento di barche in un film, con i problemi del moto ondoso, dell'acqua alta. Sono cose che non hanno niente a che vedere l'una con l'altra. Non è che evitando un inseguimento di macchine si migliorano le condizioni del traffico mondiale...


Ci racconta una curiosità o un aneddoto su qualcuno del cast (escludendo gli intraprendenti attrezzisti)?

Beh, Donald Sutherland ha una reputazione che lo segue da tempo…
Questo grande attore ha una fobia per il fumo per cui sul set stava sempre, come dire, relegato in una certa solitudine.
La cosa paradossale è che poi nel film ha dovuto girare una lunga scena dove gli toccava fumare un sigaro…

E com'è riuscito a girarla?

In realtà la scena è stata realizzata nella più assoluta "finzione", senza nemmeno un briciolo di tabacco...



Trucchi del mestiere...Ma lo spettacolo, quello sì, sarà autentico.
Vi lasciamo al film, alle acrobazie e alle scatenate gesta dei soliti ignoti di The Italian Job...
Per il colpo all'italiana più spericolato ed esaltante della storia del cinema...



Scarica lo speciale sul Backstage di The Italian Job
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Intervista a cura di: Ottavia Da Re


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