Giovedì 11 giugno alle 20:30 si terrà al Cinema Edera di Treviso l’ultima proiezione della rassegna curata da Andrea De Stefani.
Per l’occasione è stato scelto il secondo film - dopo la felice esperienza di "Otto e mezzo" (1963) – interpretato da Sandra Milo sotto la direzione di Federico Fellini. Nel primo, scrive Gianni Rondolino nel “Dizionario del cinema italiano 1945 - 1969”, «dava vita alla straordinaria figura dell’amante del protagonista, Carla, tutta moine, mossette, ingenuità, sullo sfondo liberty d’una stazione termale; nel secondo interpretava il personaggio dell’amica e vicina di casa di Giulietta, Susy, vero emblema della sessualità nel mondo contemporaneo, proiezione fisica delle ossessioni, dei ricordi, dei rimpianti, dei desideri erotici di Fellini, in una cornice opulenta di scenografie, costumi, arredamenti d’un gusto floreale sovraccarico di simboli e suggestioni». Entrambe le interpretazioni valsero a Sandra Milo il Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista.

Giovedì 11/06 – ore 20:30
"Giulietta degli spiriti" di Federico Fellini
(Italia/Francia, 1965, 131’)
Con Giulietta Masina, Sandra Milo, Mario Pisu, Sylvia Koscina, Valentina Cortese.

BIGLIETTO INTERO 8 EURO – CONVENZIONATI 6 EURO – OVER 60 E STUDENTI 5 EURO

Per info:
Cinema Edera tel. 0422.300224 mail: info@cinemaedera.it



Di seguito, alcune immagini di Sandra Milo, che Giovedì 28 maggio è stata ospite del Cinema Edera di Treviso per presentare il film "Vanina Vanini" (1961) diretto da Roberto Rossellini. La proiezione ha inaugurato la rassegna di tre film diretti da grandi maestri del cinema italiano con i quali il Cinema Edera – su iniziativa di Andrea De Stefani – ha omaggiato l’attrice.


Sandra Milo con Graziella “Lilli” Michieletto passeggia per Treviso


Sandra Milo a Trevis


L’arrivo di Sandra Milo al Cinema Edera


Sandra Milo posa davanti al manifesto originale del 1961 di “Vanina Vanini” di Roberto Rossellini


Sandra Milo con Andrea De Stefani e Sandro Fantoni


Sandra Milo con Cesare De Stefani osserva il panorama dall’Osteria senz’oste

Foto © Massimiliano De Maris