La recensione: IN THE HEART OF THE SEA

“In the Heart of the Sea”


“Soffia!”



Quanto ci si può spingere lontano, nella profondità degli abissi, varcando la soglia di ciò che è conosciuto all’uomo per solcare l’ignoto, sospinti dall’irrefrenabile desiderio di scoperta come d’avventura, incapaci di venir meno a quel richiamo primordiale, un misto d’incoscienza e superbia, che ha permesso ai nostri avi di evolvere e primeggiare sfidando i propri limiti a confronto con l’incommensurabile vastità dell’orizzonte circostante.
Come sedotto dal richiamo di una sirena, Ron Howard ( “Rush” e “Cinderella Man” ) ci invita a seguirlo sino ai confini del mare e oltre, pur di provare a trovare una risposta che soddisfi un anelito tanto grande e per farlo, decide di raccontarci ciò che è all’origine di uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi: "Moby Dick".
Ispirandosi al libro di Nathaniel Philbrick, "Il cuore dell'Oceano - Il naufragio della baleniera Essex", vincitore del National Book Award per la Saggistica nel 2000, anno di pubblicazione; il regista statunitense premio Oscar sceglie, come suo alterego sul grande schermo, niente poco di meno che un giovane Herman Melville ancora alla ricerca di quella storia che merita, che non può non essere scritta e che avrebbe consegnato la sua prosa alla Storia conferendogli quella grandezza accordata ad autori del calibro di Mark Twain e Nathaniel Hawthorne ( al quale è dedicato "Moby Dick" ), considerati a tutt’oggi tra i più importanti narratori americani del diciannovesimo secolo.
Melville ( Ben Whishaw – “Spectre” e “The Lobster” ) , venuto a conoscenza della tragedia che colpì l’intero equipaggio della baleniera Essex nell’inverno del 1820, rimase incredibilmente affascinato dall’alone di mistero che permeava la storia: la cronaca di quegli accadimenti aveva catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica per diverso tempo ed il continuo parlarne che la gente non cessava di farne, l’avrebbe cristallizzata nella leggenda. Incapace di ignorare la potenza evocativa di tali racconti, Melville rintracciò Thomas Nickerson, all’epoca giovanissimo superstite dell’Essex ( Tom Holland – “The Impossible” ) , poco più che mozzo ed ora un vecchio e stanco locandiere ( Brendan Gleeson – “Calvario” e “Suffragette” ) , prigioniero dei ricordi e consumato dall’alcool, armatore di navi in bottiglia. Il giovane autore americano è disposto a pagare pur di udire con le proprie orecchie la testimonianza in prima persona di quanto avvenne realmente a bordo della baleniera, riarmata di fresco proprio in occasione di quel viaggio; nella speranza di rendere la vicenda di quel manipolo di naufraghi, il cuore pulsante del suo prossimo romanzo.
Scoprirà così che la storia dell’Essex non si può raccontare senza affrontare la rivalità tra due uomini non comuni: il Capitano George Pollard ( Benjamin Walker – “Kinsey” e “Flags of Our Fathers” ), discendente di un’illustre famiglia di Nantucket, dalla promettente quanto predestinata carriera militare e il Primo Ufficiale Owen Chase ( Chris Hemsworth – “Rush” e “Blackhat” ) che, al contrario, paga lo scotto dei propri natali e delle vane promesse di arroganti investitori e ricchi costruttori navali, nonostante la comprovata abilità in mare…. Ma sarà proprio quello stesso mare a render loro giustizia prima di tutto come uomini: mettendoli alla prova e forgiandoli oltre ogni dire.
Splendida la scena di commiato che si consuma sul molo di Nantucket tra l’equipaggio delle navi in partenza e le famiglie della piccola comunità, accompagnato da un discorso di buon auspicio affidato alla loro guida spirituale che è per Ron Howard l’occasione perfetta di fotografare un’epoca ed una società, senza tralasciare un’interessante riflessione sull’indiscriminato sfruttamento delle risorse naturali in nome dell’avanzamento del progresso che torna a far capolino sulle ultime battute di chiusura: presagio e monito della nuova era che incombe.
Howard non distoglie mai il fuoco dalla vicenda umana che permea la scena e rimane assoluta protagonista. La famigerata balena bianca ( che poi si è sempre rivelata essere un capodoglio! ) entra purtroppo in azione nelle sequenze più confuse e meno riuscite del film – ma sono anche le uniche – ed è giustamente “relegata” dal regista a “semplice” coprotagonista, come a ricordarci che questa è la storia preludio della leggenda.
Ottimo il lavoro della maestranze coinvolte nei reparti di fotografia ( Anthony Dod Mantle ), scenografia ( Mark Tildesley ) e costumi ( Julian Day ), capaci di ricreare e conferire un sapore tutto letterario ad un film che vorrebbe invece andare all’origine della nascita di uno dei capisaldi della letteratura, raccontando la verità che si cela dietro l’affabulazione.
Ron Howard confeziona un film dal tono epico, di grande intrattenimento, dove ritorna il tema della sfida e dell’affermazione di sé, già centrale in altri suoi precedenti lavori. Da abile narratore qual è non perde occasione per rimarcare, permettendo a noi di considerare e riflettere sull’importanza del punto di vista con cui ci si accinge a rivivere, ad ascoltare e infine a raccontare una storia, qualunque essa sia, e perché per tutti noi esseri umani ciò rappresenti sin dalla notte dei tempi una necessità primordiale.
Un altro naufragio, squisitamente cinematografico e dall’immaginario a tratti favolistico, catalizzò l’attenzione al cinema regalando al suo autore il secondo Oscar alla regia: era Ang Lee con “Vita di Pi”, solo un paio d’anni fa. In entrambi i casi un’aspirante narratore chiede ad un altro uomo di renderlo partecipe della sua storia e ciò che riceverà in cambio sarà una lezione ben più importante della storia stessa: che cosa si cela realmente dietro le parole che leggiamo, che udiamo o, in questo caso, alle immagini che vediamo? Se per colui che racconta è fondamentale mantenere saldo un principio di verità dietro agli artifizi della narrazione; per i destinatari di tale racconto è altrettanto importante far propria l’essenza di quella verità, mantenendo però sempre ben presente la libertà di rileggere con i proprio occhi quella stessa storia: sempre uguale e al contempo immancabilmente differente.

Ilaria Serina


Scheda film:
Titolo originale: “In the Heart of the Sea”
Anno: 2015
Data uscita: 03/12/2015
Durata: 121’
Nazione: USA
Produzione: Cott Productions, Enelmar Productions, A.I.E., Imagine Entertainment
Distribuzione: Warner Bros.
Regia: Ron Howard
Sceneggiatura: Charles Leavitt
Fotografia: Anthony Dod Mantle
Montaggio: Daniel P.Hanley e Mike Hill
Musiche: Roque Baños
Scenografia: Mark Tildesley
Costumi: Julian Day
Cast: Chris Hemsworth, Brendan Gleeson, Cillian Murphy, Michelle Fairley, Ben Whishaw, Charlotte Riley, Tom Holland, Benjamin Walker, Joseph Mawle, Jamie Sives, Donald Sumpter, Frank Dillane, Jamie Michie, Paul Anderson

SITO UFFICIALE: http://www.intheheartoftheseamovie.com

07/12/15

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