Massimo cappelli e il direttore della fotografia Roul TorresiMassimo cappelli e il direttore della fotografia Roul Torresi

Massimo Cappelli racconta il suo Giorno + bello

Lunedì 26 settembre sono iniziate a Roma le riprese del primo film di Massimo Cappelli, “Il giorno più bello”. Il regista ha al suo attivo numerosi cortometraggi, tra cui “Per Agnese”, vincitore del premio “Diamanti al cinema” nel corso della 62° Mostra del Cinema di Venezia. “Il giorno + bello” è il suo primo lungometraggio.
Ci racconta come sia nato il suo amore per il cinema:
“Sono sempre stato uno spettatore onnivoro, e ho avuto la fortuna di far parte della prima “generazione VHS”, con le videocamere che permettevano finalmente di realizzare da soli operazioni prima molto più complesse come il montaggio. Per questo, professionalmente, sono un autodidatta. Per quanto riguarda il lato meno “amatoriale”, invece, ho iniziato con cortometraggi professionali in pellicola 35mm”.
Ecco allora la sua filmografia:
“Toilette” (cortometraggio, 1999) – sogg., sceneg. e regia
“Il sinfamolle” (cortometraggio, 2000) – sogg., sceneg. e regia
“Ampio, luminoso, vicino metro” (cortometraggio, 2001) – sogg., sceneg. e regia
“Per Agnese” (cortometraggio, 2004) - regia
“Tutto brilla” (cortometraggio, 2005) – sceneg.e regia

Una rosa di corti, tutti molto apprezzati e pluripremiati (da Trevignano, a Berlino a Postano, passando per Maremetraggio a Trieste). Come mai, allora, un esordio così “tardivo” nel lungometraggio?
“Il periodo di attesa non è dovuto a un disinteressa verso il genere, anzi. Ma sono cresciuto, cinematograficamente parlando, in un periodo di crisi del cinema: i fondi non si trovavano, oppure i finanziamenti sparivano improvvisamente. Oltre a questo, volevo che il mio esordio fosse un film totalmente mio, dal soggetto alla regia.”

“Il giorno + bello” racconta le vicende “prematrimoniali” di una coppia un po’ anticonformista che si ritrova invece invischiata nei meccanismi delle nozze tradizionali. Come è nata l’idea?
“Volevo raccontare a modo mio il mito occidentale del matrimonio, perché di vero e proprio mito si tratta. Certo, non sono il primo, ma non credo che l’argomento sia stato esaurito. La mia storia racconta il percorso che porta due ragazzi alle nozze, la loro voglia di diversità e i luoghi comuni, le pressioni sociali e delle famiglie che li spingono invece a rispettare rigorosamente la tradizione: liste di nozze, abito bianco, bomboniere…”

Quale è stato il criterio nella scelta del cast?
“Gli attori protagonisti (Violante Placido e Fabio Troiano) li avevo in mente sin dall’inizio. Voglio specificare, comunque, che la mia è una produzione “low budget”, e gli attori hanno accettato di partecipare perché si sono sentiti partecipi e coinvolti in questo progetto. Credo anche che la buona quantità di corti professionali che ho alle spalle sia stato un efficace biglietto da visita. Per il resto del cast, ci sono stati degli aggiustamenti “in corsa”, ma l’idea di fondo è rimasta quella che avevo.”

Anche la scelta di Selen, che alcuni definirebbero “provocatoria”, era in programma?
“Selen mi è stata proposta dalla sua agenzia. Ho pensato di farle un provino, che mi è piaciuto: penso che abbia delle doti comiche naturali, adatte al mio film”.

(29/09/2005)


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