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Intervista - Il giorno più bello di Violante Placido

La strappiamo al trucco, il tempo di uno “stop” e in attesa del fatidico “silenzio motore” mentre l’assistente ci raccomanda di contenere le domande fra un ciak e l’altro.
Viola, come la chiama il regista e mezza troupe, scivola via leggiadra dal set, e scarificando una pausa caffè ci concede una chiacchierata, sempre gentile, nonostante una giornata di riprese, due tacchi vertiginosi e gli stoici preparativi di un matrimonio “tradizionale”, tutto da ridere…

Secondo te i protagonisti del film hanno più paura di crescere o di essere conformati?

Forse un po’ tutt’e due, no so. Non è facile comunque. Il matrimonio in sé, la tradizione del matrimonio ti mette una certa ansia che poi dipende anche da come vivi le cose. A me fa paura perché ha degli schemi, delle tradizioni che vanno mantenute e che ti fanno concepire il matrimonio in un modo che forse oggi non è più così al passo con la mentalità dei nostri giorni, una mentalità più moderna, evoluta anche nel vivere i rapporti. Ma in realtà loro alla fine i protagonisti ritrovano il loro rapporto quindi si capisce che quella che vivono è un po’ una “sindrome prematrimoniale”.

Chi è dei due il più anticonformista?

Diciamo che c’è un po’ un paradosso di fondo. Nel senso che alla fine quella che spiazza di più è Nina che improvvisamente decide di seguire degli schemi tradizionali. Da lei, così alternativa, non te l’aspetti quindi nel momento in cui lo fa la più pazza è lei. Ma fondamentalmente agisce da conformista. Personalmente credo che essere alla fine anticonformisti comporti anche una certa elasticità di pensiero e credo che la protagonista sia invece prigioniera di una certa mentalità, di certi stereotipi.

Questa è la prima vera commedia che interpreti. Ti sei ispirata a qualcuno per il tuo personaggio?

Non ho pensato a nessuno in particolare. Il personaggio è già di per sé ben costruito e poi preferisco farmi guidare da Massimo in scena...

Prossimi impegni?

Sarò nel cast del nuovo film di Pupi Avati (“La cena per farli conoscere” con Diego Abatantuono ndr) di cui non posso dire molto…

Puoi raccontarci qualcosa del personaggio che interpreti?

Le protagoniste sono 3 sorelle (con lei Inés Sastre e Vanessa Incontrada ndr), figlie di madri diverse che si ritrovano per colpa del loro padre scapestrato, un bambinone che ne combina di tutti i colori e che in qualche modo le riavvicina. Poi ci saranno tutta una serie di eventi che non vi posso rivelare…


In bocca al lupo per il film e per la carriera “musicale”…

Grazie!

Violante s’illumina, già sul punto di raccontarci del suo imminente debutto come cantautrice, dell’album Don’t Be Shy e dell’amicizia con dei ragazzi di Pescara che l’hanno trascinata in questa nuova avventura, ma dal set prima “silenzio!” poi “motore!” la riportano di corsa fra le tele di Vedova e le sculture di Manzù ad abbracciare la sua migliore amica, e a parlare di matrimonio, di preparativi, sprizzando gioia e spensieratezza, mentre il suo Leo, pensando agli stessi preparativi, travolto dal suo entusiasmo va a sbattere contro la vetrata d’ingresso…

Ottavia Da Re


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