LE MUSICHE DI NERO BIFAMILIARE

Federico Zampaglione appena concluso l’album “95-05” s’impegna in un nuovo progetto; concepisce infatti l’idea di un film, “Nero bifamiliare”, una commedia nera, ambientata ai nostri giorni, che mette a nudo problemi e difficoltà della convivenza con altre culture e, soprattutto, segnala il rischio di una paranoia montante di fronte a ciò che turba la nostra quotidianità.
Naturalmente Federico non ha solo curato la sceneggiatura (insieme a Rudolph Gentile) e la regia, ma anche la sound track, contenuta in un CD che presenta nove canzoni inedite, tra cui “L’alba di domani” che dà il titolo dell’album e manda comunque un messaggio di speranza e di apertura al nuovo. Il disco è stato arrangiato e prodotto da Federico (che ha anche suonato quasi tutti gli strumenti) ed è stato registrato a Roma con la collaborazione di Francesco Di Marco e di Rudolph Gentile, presso la “Mirakan Studio”.
Come al solito, anche questa volta sono presenti numerose collaborazioni; quelle del padre Domenico e del fratello Francesco (prezioso in tante precedenti realizzazioni, torna in questo disco a lavorare con Federico per il brano "Non per l’eternità", da lui arrangiato e prodotto), quelle di Rosario Iermano, storico percussionista napoletano e anche di Claudia Gerini che si presenta come autrice del testo di “Niňa de luna”, un pezzo in lingua spagnola, di cui è anche l’ interprete.
Se il disco nasce dal film, nel senso che ne riporta gli episodi sonori più salienti, non si identifica però con esso; in qualche modo le situazioni e i personaggi della vicenda raccontata nel film hanno fornito a Federico Zampaglione spunti e atmosfere per allargare il discorso e creare un lavoro in qualche misura autonomo, che non è solo una sound-track, ma un vero e proprio nuovo prodotto nella storia dei Tiromancino, anche dal punto di vista del sound; si noterà infatti una maggiore incisività ritmica, garantita anche dall’apporto di Piero Monterisi, batterista presente in tutta la recente produzione del gruppo.
In questa relazione di continuità e differenza, tra film e disco, risalta il fatto che la composizione dei brani riflette anch’essa l’idea fondamentale del film, cioè quella che ogni cultura è in realtà l’intreccio di molte culture e di molteplici punti di vista; infatti, oltre ad alcune nuove canzoni in italiano compaiono appunto un pezzo in lingua spagnola e un blues in inglese; così come accanto al tema dell’amore, pur presente ("L’alba di domani", "Un altro mare", "Niňa de luna"), fa la sua comparsa un testo sulla condizione umana ("Poveri uomini") e, nella migliore tradizione dei Tiromancino, due pezzi caratterizzati da sonorità elettroniche (“Non per l’eternità” e “Angoli di cielo”) che portano il discorso sulla condizione di estraniazione in cui oggi viviamo. Più nella scia del rock e del blues più acido invece i brani “Nero bifamiliare”, “Stop making numbers”, “Linea di confine” e “Empty Can” in cui emerge anche il lato chitarristico di Federico Zampaglione.

(Tratto dal press book di NERO BIFAMILIARE)


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